Nella seduta del 5 novembre il Consiglio Comunale di Cefalù ha adottato, dopo ben 37 anni dalla scadenza del vecchio PRG e nove anni dall’approvazione dello Schema di Massima della Variante generale al P.R.G, la Variante Generale del Piano Regolatore Generale della Città di Cefalù. A scriverlo è il sindaco Rosario Lapunzina.
Un risultato – dice – che non esitiamo a definire storico nel senso proprio del termine, che prefigura per Cefalù occasioni di sviluppo ecosostenibile per gli anni a venire, nel rispetto della naturale vocazione turistica e culturale della Città che dal 2015 è inclusa nel sito seriale UNESCO “Palermo arabo normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale”.
La Variante al PRG oggi muove dalla stessa logica progettuale che aveva con lungimiranza guidato il prof. Samonà nella stesura del “primo” PRG di Cefalù e assume quali principi qualificanti il contenimento della urbanizzazione e la tutela delle risorse territoriali, in rapporto alla particolare configurazione del territorio di Cefalù, caratterizzato da un elevato valore panoramico e ambientale.
Su tali importanti risorse occorre puntare per una più incisiva e qualificata promozione turistica di Cefalù.
La salvaguardia del paesaggio e della tutela dell’ambiente assume pertanto il valore di un principio guida non meno importante rispetto a quello della riduzione del consumo del suolo.
La stesura del piano – continua – recepisce la necessità di ricompattare l’area urbana centrale, dandole forma e continuità, prevedendo piccoli completamenti edilizi ed interventi infrastrutturali che consentano la creazione di nuove centralità urbane e spostare l’ampliamento dell’offerta turistica, individuando una vasta area all’estremità occidentale del territorio comunale, parzialmente interessata nel vigente PRG dalla previsione, ancora quasi del tutto inattuata, di insediamenti produttivi, che per la posizione elevata sul mare, per la vicinanza alla costa e per le ottime condizioni di accessibilità territoriale, si presta invece all’insediamento di nuove strutture alberghiere.
Un ulteriore contributo all’innalzamento dell’offerta turistica potrà derivare poi dal recupero a fini del turismo rurale del vasto patrimonio di edilizia rurale presente in varie parti del territorio.
L’introduzione dei “corridoi ecologici” – osserva – costituisce una delle novità più rilevanti rispetto al piano precedente, che testimonia una nuova attenzione ai temi ambientali, ormai maturata nella coscienza collettiva e dunque tale da potersi tradurre in norma urbanistica condivisa.
Particolare attenzione è stata posta al ridisegno del sistema infrastrutturale; la mobilità infatti è certamente uno dei temi centrali e più stringenti nella città del presente volta al suo sviluppo futuro.
Parcheggi posti a corona del centro urbano per limitare il traffico automobilistico in entrata nell’area urbana, posti ad est e ad ovest del centro abitato, il completamento dell’arteria della circonvallazione, prolungata sin ad Ogliastrillo, così come prevedeva il PRG di Samonà. E poi ancora l’attenzione ai servizi e alle grandi infrastrutture che costituiscono i punti di forza dell’organizzazione urbanistica e funzionale della città: il porto, la stazione, l’ospedale, il sistema del verde attrezzato, alle quali bisogna consentire e garantire le indispensabili condizioni di sviluppo.
Peculiare interesse – dice – è stato riservato ad otto aree di diversa dimensione e consistenza che per la loro posizione strategica possono giocare un ruolo decisivo ai fini dello sviluppo turistico e della riqualificazione urbanistica di Cefalù.
Il primo e più importante di questi ATI (Ambiti di Trasformazione Integrata) è rappresentato dalle aree che verranno dismesse dalle Ferrovie, per le quali dovrà essere redatto un progetto planivolumetrico che ne assicuri l’uso e la fruizione pubblica, ponendo il vincolo di inedificabilità per preservarne l’unitarietà del tracciato che si trasforma in spina dorsale di un nuovo apparato infrastrutturale dove appendere attrezzature pubbliche in un impianto di percorribilità ampio pedonale, ciclo-pedonale e di viabilità per trasporto collettivo.
Gli altri ATI interessano il Lungomare Giardina, l’area portuale di Presidiana e altre aree più minute, aree dove è indispensabile prevedere una pianificazione unitaria di dettaglio che ne definisca gli usi più appropriati e le configurazioni spaziali più opportune in relazione agli obiettivi strategici prefissati.
Il Piano – conclude – adesso viene sottoposto alla cittadinanza che potrà avanzare le proprie osservazioni, che successivamente saranno vagliate dal progettista e dall’Ufficio urbanistica del Comune, e quindi sottoposto al Consiglio Comunale, che si pronuncerà sull’accoglimento o meno delle osservazioni presentate, adottando con lo stesso atto definitivamente la Variante al P.R.G.
Dalla data di adozione da parte del Consiglio Comunale alla data di approvazione da parte della Giunta regionale, scattano le cosiddette misure di salvaguardia, di cui alla L. 3/11/1952 n. 1902, che pone in vigore tutti e due gli strumenti urbanistici, quello vigente e quello adottato, pertanto qualsiasi intervento che comporti la trasformazione del territorio e del patrimonio edilizio, dovrà essere conforme alle previsioni di tutti e due gli strumenti urbanistici.