Territorio

Focus della Commissione UE sulle aree interne

Si è tenuta a Palazzo dei Normanni la seduta della Commissione per l’esame delle attività dell’Unione Europea, presieduta dall’onorevole Giuseppe Compagnone, per esaminare il ciclo di programmazione europea 2021/2027, con particolare riguardo alla Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) ed alle relative procedure di gestione ed attuazione.

Presenti alla seduta Federico Lasco, dirigente generale del Dipartimento regionale della programmazione; Mario Emanuele Alvano, segretario generale ANCI Sicilia; Matteo Cocchiara, presidente A.S.A.E.L.; Michele Germanà in rappresentanza del Gal Kalat.

“Non è la prima volta che la nostra commissione si riunisce per approfondire il tema della Strategia Nazionale per le Aree Interne e, di certo, l’argomento sarà oggetto di ulteriori approfondimenti, nel prossimo futuro, anche con il necessario coinvolgimento dell’assessorato alle autonomie locali” afferma Compagnone.

“Quello che emerge ancora una volta – prosegue il deputato autonomista – è la difficoltà di portare avanti le progettazioni, soprattutto per la carenza di personale tecnico competente che si riscontra, trasversalmente, in tutti gli enti locali ed in modo particolare nei piccoli comuni. Anche per questo, nel corso della seduta abbiamo affrontato il tema dell’attuazione dell’articolo 12 della legge regionale n. 12 del 15 aprile 2021 che prevede la rigenerazione amministrativa della pubblica amministrazione che, a mio modo di vedere, è una delle grandi emergenze che questo governo deve affrontare”.

Sulla Snai al momento rimane aperta la discussione sulla mappatura nazionale delle aree. Si attende entro fine anno un provvedimento del CIPE ma sembra che, al momento, i comuni siciliani che potrebbero rientrare nei criteri previsti dal ministero sono 309 su 390. Praticamente più dell’80% del territorio regionale. Gli uffici della programmazione della Regione Siciliana hanno quindi rappresentato la necessità differenziare maggiormente le aree tenuto conto che, al momento, in Sicilia sono state riconosciute e finanziate 5 Aree interne, per un totale di circa 60 comuni.

“Fermo restando che è una competenza nazionale, noi possiamo cercare proporre un allargamento dell’attuale mappatura regionale, inserendo una o due nuove aree, in modo da avere circa 80 Comuni siciliani dentro la Snai. Ma di certo 309 Comuni sono troppi e si rischia il depauperare in mille rivoli i fondi assegnati per aiutare le aree veramente periferiche e depresse” afferma Compagnone

“Nel P.O.R. (Programma Operativo Regionale) ci sono a disposizione 7 miliardi e 200 milioni di euro, con i quali possono essere finanziate anche le strategie legate alla Snai. Ma non si può pensare che la macchina regionale possa garantire una allocazione puntuale di queste risorse e selezionare gli interventi da attuare senza un coinvolgimento costante dei territori. In questo senso – conclude Compagnone – bisogna rafforzare il ruolo dei Gal. I Gruppi di Azione Locale sono organismi intermedi fondamentali. Per altro la presenza di un GAL è stato elemento di valutazione per l’individuazione delle 5 aree interne siciliane. Per questo la collaborazione fra i soggetti attuatori della SNAI a livello locale ed i Gal va assolutamente rafforzata. Continueremo nelle prossime settimane a confrontartici con tutti i soggetti interessati per trovare soluzioni concrete alle problematiche che sono emerse”

Redazione

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