Un milione di euro per studiare i fenomeni erosivi che rischiano di deturpare le pareti rocciose della Scala dei Turchi e progettare, subito dopo, gli interventi necessari a contrastarli. Dal governo Musumeci arriva un nuovo importante segnale dell’attenzione rivolta allo splendido sito naturalistico che si erge sul mare lungo la costa di Realmonte, in provincia di Agrigento. Il finanziamento, deliberato dalla Giunta di Palazzo Orleans, arriverà attraverso l’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, che fa capo al governatore.
«Dopo avere adottato nei mesi scorsi tutte le misure necessarie per la messa in sicurezza di quest’area attraverso la Struttura commissariale e la nostra Protezione civile – sottolinea il presidente Nello Musumeci – passiamo adesso alla fase della tutela. Le indagini specialistiche che stiamo per disporre dovranno dirci al più presto cosa provoca lo sgretolamento della falesia di marna bianca in modo da potere affidare a esperti di altissimo valore, senza indugi, la pianificazione delle opere che serviranno a salvaguardare l’integrità di questo meraviglioso angolo della Sicilia».
«Per la Scala dei Turchi, così come per tutte le aree naturalistiche di grande pregio dell’Isola – continua Musumeci – il nostro impegno è stato sin dal primo giorno altissimo e io stesso ho voluto rendermi conto della situazione visitando personalmente quei luoghi, in compagnia dell’assessore all’Ambiente Toto Cordaro. La promessa di proteggerli e di valorizzarli al massimo sarà mantenuta senza ombra di dubbio».
Un concetto, quest’ultimo, che ribadisce anche l’assessore al Territorio e ambiente Toto Cordaro che prima dell’estate si era recato nella zona accompagnato, tra gli altri, dal direttore dell’Ufficio anti dissesto idrogeologico Maurizio Croce.
«Il nostro obiettivo – spiega Cordaro – è quello di compiere, entro la fine dell’attuale legislatura, ogni atto che serva alla fruizione corretta, sicura, confortevole e rispettosa di questo meraviglioso scenario che il mondo ci invidia. Per raggiungerlo, continuiamo a lavorare in silenzio, ma senza sosta, nello stile che ci ha sempre contraddistinti e che antepone i risultati concreti all’annuncio a effetto, spesso privo di contenuti».
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