Attualità

Cgil, assemblea organizzativa: “Il lavoro crea il futuro”

Sindacato di strada e sindacato digitale, per intensificare il dialogo con i lavoratori ma anche per governare ritmi e algoritmi del mondo lavoro che cambia. Una nuova stagione di rinnovamento, per la Cgil che guarda al futuro, con maggior attenzione ai delegati nei posti di lavoro, alle rsu e alle rsa, alle camere del lavoro e alle leghe territoriali.
Un processo inclusivo, per unire il mondo del lavoro, in un contesto che cambia continuamente. Sono alcuni degli spunti al centro dell’Assemblea organizzativa della Cgil Palermo che si svolgerà domani all’Astoria Palace Hotel, a partire dalle ore 9, dal titolo “Cgil 2030: il lavoro crea il futuro”.
Una giornata che si svolgerà alla presenza di 111 delegate e delegati e che arriva a conclusione di un percorso di assemblee generali che ha coinvolto, a partire da fine settembre, le 12 categorie della Cgil palermitana, con la partecipazione di circa 600 delegati dei posti di lavoro.
I lavori saranno introdotti dal segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo. Intervengono il segretario d’organizzazione Cgil Palermo Francesco Piastra e il segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino. Dopo il dibattito, aperto agli interventi di dirigenti sindacali e delegati dei posti di lavoro, le conclusioni del segretario confederale Cgil Giuseppe Massafra.
Al centro della discussione, le 11 schede elaborate dalla Cgil nazionale sui quali i territori, attraverso l’ascolto delle camere del lavoro e dei luoghi di lavoro, sono stati chiamati ad avanzare proposte, integrazioni, osservazioni, modifiche. Gli argomenti scelti dal sindacato sono il tesseramento, l’assetto delle strutture organizzative, il rafforzamento delle tutele e dei diritti, la formazione, la digitalizzazione, i processi di democrazia e partecipazione, la rappresentanza, la comunicazione, la centralità delle Camere del Lavoro e del sindacato di strada, le risorse, la contrattazione sociale e territoriale.
E domani emergerà il punto di vista di Palermo, di una grande realtà del Sud, chiamata a esprimersi. All’assemblea si farà un bilancio sull’impegno del sindacato, in un’attività quotidiana che tiene conto della difficoltà, della frammentazione e delle istanze di un mondo del lavoro che cambia a ritmo continuo, in un territorio che soffre di grandi disparità, di lavoro nero e precario.
“Il nostro è un territorio complesso e pieno di criticità ma che racchiude anche grandi competenze, potenzialità e punte di eccellenza. E il sindacato deve diventare soggetto di cambiamento sociale. Un processo che è già in atto, e che punta a coinvolgere nelle decisioni tutti, a partire dal percorso democratico delle assemblee d’organizzazione – dice Mario Ridulfo, segretario generale Cgil Palermo – Perché nessuno resti solo dobbiamo essere sempre più sindacato di strada, per tutelare ogni forma di lavoro, anche quello povero e invisibile. E allo stesso tempo trasformarci in sindacato digitale, per governare nella contrattazione ritmi e algoritmi”.
“Le nuove questioni come quelle climatiche e i cambiamenti digitali – aggiunge Ridulfo – mettono al centro della nostra stessa iniziativa il tema della qualità del lavoro, della qualità della rappresentanza, della democrazia fuori e dentro i luoghi di lavoro e del modello contrattuale. Se nella contrattazione si costruisce la rappresentanza sociale è nella rappresentanza sociale che si può ricostruire una rappresentanza e una cultura politica”.
Riorganizzare i territori. “Il territorio e i luoghi di lavoro sono sempre più strategici per il sindacato – spiega il segretario d’organizzazione Cgil Palermo Francesco Piastra – perché sempre più siamo chiamati a contrattare processi di inclusione sociale, a incidere sulle politiche ambientali, a contrattare con gli enti locali che gestiranno parte degli investimenti previsti anche col Pnrr. La Camera del Lavoro di Palermo e le sue articolazioni territoriali, le 12 camere del lavoro zonali e le circa cinquanta leghe Spi e Flai, devono diventare sempre più luogo di aggregazione dei lavoratori e dei cittadini per elaborare proposte vertenziali e incidere sulla qualità dei servizi pubblici, sul welfare sociale e sulla qualità degli investimenti, rafforzando le risorse economiche e le competenze sindacali in un territorio dove il lavoro è frammentato e il tessuto industriale ha subito in questi anni una forte contrazione”.

redazione

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