Centro di maternità, sala operatoria, parto cesareo della figlia di Vida, 28 anni, 2019. È il quarto cesareo di Vida. Un istante di gioia: io e te insieme sotto il pergolato. Due figure e due volti ma un'anima sola: io e te. Rūmī

Alla Festa del Cinema di Roma, in programma a Roma dal 14 al 24 ottobre, ci sarà spazio anche per raccontare le storie e i volti delle donne in Afghanistan. La mostra “AFGHANA della fotografa LAURA SALVINELLI, realizzata nel Centro di Maternità di EMERGENCY in Panjshir sarà esposta nel foyer dell’Auditorium Parco della Musica dal 14 al 24 ottobre con apertura dalle ore 10.00 alle ore 18.00.

Gli scatti raccontano la storia delle dottoresse, delle infermiere e delle pazienti che partoriscono nel centro di EMERGENCY dedicato alla maternità. Nel viaggio fotografico si incontra il viso sorridente di Zarghona che ha dato alla luce il primo figlio maschio, Kemeya alle prese con il suo quinto cesareo, le donne nomadi Kuchi durante uno dei loro passaggi stagionali nella Valle. E ancora Asuda che, grazie al Centro di maternità di EMERGENCY, ha potuto studiare e formarsi per diventare ostetrica; Marja, che ha iniziato a lavorare in Afghanistan con EMERGENCY nel 1999; Monika e Keren, medical coordinator e ginecologa, che esprimono tutta la loro felicità per i tanti bambini che hanno visto nascere.

Il reportage sul Centro di maternità ad Anabah nella Valle del Panjshir è stato per me come un ritorno a ‘casa’ – racconta la fotografa Laura Salvinelli – ‘Casa’ è per me l’Afghanistan, luogo della mia anima e ‘casa’ è l’impegno di EMERGENCY contro la guerra e in difesa dei diritti umani. Ho lavorato in un mondo in cui fotografare le donne è un tabù e mi sono caricata del ruolo dell’elefante in un negozio di cristalli. Ho combattuto per mostrare nel nostro mondo le foto del parto, che violano un altro tabù, quello del sangue della vita e del corpo reale delle donne. Mi sono posta in continuazione la domanda di tutti i fotografi: se sia giusto entrare nell’intimità degli altri. Credo che la risposta, sempre diversa, dipenda da perché e da come si fa – l’importante è che quella domanda lavori sempre dentro di noi.”

In Afghanistan la mortalità materna è 99 volte più alta di quella registrata in Italia e il tasso di mortalità infantile 47 volte più alto: una donna su 14 muore per complicazioni legate alla gravidanza, mentre un bambino su 18 muore prima di compiere i 5 anni. Ciò anche a causa della difficoltà di accesso alle cure mediche dovuta all’insicurezza del conflitto, alle resistenze della famiglia motivate da tabù culturali e religiosi, ai costi da sostenere e alle distanze da percorrere.

L’Afghanistan è un pezzo importante della storia di EMERGENCY, ma dopo 20 anni di lavoro anche EMERGENCY è diventata parte integrante della storia del Paese”, ricorda Rossella Micciopresidente della ONG che lavora in Afghanistan dal 1999.

Nel 2003, accanto al Centro chirurgico del Panjshir, EMERGENCY ha aperto le porte del Centro di maternità, ancora oggi l’unica struttura specializzata e gratuita della zona che permette alle donne la formazione necessaria per diventare infermiere, ginecologhe, ostetriche e garantisce alla popolazione femminile di partorire in un ospedale sicuro, un’oasi protetta in cui gli uomini non hanno accesso, e che diventa sia per le pazienti che per lo staff un luogo dove prendersi cura di loro stesse.  Qui sono oltre 7 mila i parti effettuati ogni annoda quando è entrato in funzione, nel giugno 2003, al dicembre del 2020 nel Centro sono state ricoverate più di 86 mila donne e sono stati fatti nascere più di 65 mila bambini.

L’ingresso alla mostra sarà libero tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 18.00mentre dalle 18.00 fino alla fine delle proiezioni si potrà accedere solo se muniti del biglietto per la visione dei film che è possibile acquistare su www.romacinemafest.it. In ogni caso sarà necessario esibire Green Pass valido, secondo le vigenti norme anti Covid-19.