Orizzonti d'Italia dagli elicotteri della Polizia di Stato: Isola di Stromboli (ME), veduta aerea all'aurora del vulcano che fuma 2015-06-19 © Massimo Sestini
Più risorse per le future mamme delle isole minori siciliane. L’assessorato regionale alla Salute, con il decreto 1022/21, ha rifinanziato e incrementato il fondo grazie al quale potrà essere richiesto il bonus per partorire nelle strutture del Sistema sanitario regionale. Un contributo che da un massimo di tremila euro, come previsto precedentemente, passa adesso a cinquemila euro. La misura rientra in una più ampia azione del governo Musumeci per la tutela e il sostegno degli arcipelaghi siciliani e ha l’obiettivo di assicurare parità di diritti alle donne che vivono nelle isole minori e che per partorire, in caso di assenza di un punto nascita nel comune di residenza, sono costrette a trasferirsi e a sostenere costi extra.
Per accedere al contributo occorre avere due requisiti: essere residenti in un Comune di un’isola minore siciliana in cui è assente, anche temporaneamente, un punto nascita e avere partorito in una struttura autorizzata del Servizio sanitario regionale. Quest’ultimo requisito ricorre anche in caso di interruzione di gravidanza verificatasi dopo il centottantesimo giorno dall’inizio della gestazione e nell’ipotesi di bambino nato morto o deceduto dopo un breve lasso di tempo.
Il contributo può essere richiesto entro 60 giorni dal parto, compilando l’apposito modello e l’autocertificazione da inviare, tramite Pec, al protocollo generale del Comune di residenza. Il beneficio economico è esteso anche alle mamme che hanno partorito nel periodo tra l’1 gennaio 2019 e il 31 dicembre 2020. Nel dettaglio, chi ha partorito dal 1 gennaio 2021 può presentare l’istanza entro 60 giorni dalla pubblicazione del Decreto, mentre è da considerarsi valida, in sanatoria per l’anno 2021, l’istanza presentata in data antecedente la pubblicazione nel caso sia stata già acquisita al protocollo del Comune.
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