“Appalto per l’interporto di Termini pronto entro il 2022 secondo l’assessore Falcone? Promessa di chi, evidentemente, cerca consenso elettorale. Peccato che fu proprio lui, durante questo governo Musumeci, a definanziare l’opera e che su questa vicenda non abbia mai aperto alcun dialogo con i soggetti istituzionali coinvolti, primo tra tutti il Comune di Termini Imerese, mai consultato”.
Lo afferma il deputato regionale M5S Luigi Sunseri in relazione a una dichiarazione rilasciata ieri dall’esponente della giunta Musumeci.
“Questo appalto – dice Sunseri – è stato già aggiudicato nel lontano 2013 alla società Tecnis S.p.A., ormai in bancarotta. Il valore complessivo dell’opera, finanziata con fondi europei (PO-FESR 2014-2020), ammontava a 93 milioni di euro. Un’opera mai realizzata, anche, causa dello stesso Falcone che nel 2018, proprio sotto il governo Musumeci, di cui è assessore, ha deciso di definanziarla. Infatti, ad oggi l’opera non ha alcuna linea di finanziamento”.
“Falcone – continua Sunseri – in preda, evidentemente ad un delirio di onnipotenza politica, prova a difendere l’indifendibile, lasciandosi andare a dichiarazioni prive di ogni logica politica o economica, perché completamente disancorate dalla realtà e dai numeri, asserendo di avere ‘rimesso in piedi il carrozzone decotto’ della SIS, la Società degli Interporti Siciliani, la partecipata regionale che avrebbe dovuto appaltare la costruzione degli interporti di Termini Imerese e Catania. Ebbene, senza volermi dilungare troppo sui fallimenti della S.I.S. nell’universo delle partecipate regionali, essendomene ampiamente occupato in un recente lavoro, mi limito ad osservare che questa società è uno degli esempi più scandalosi di mala gestio pubblica, in cui ogni principio di trasparenza e pubblicità viene disatteso e dove gli interessi personali prevalgono, spesso, su quelli pubblici. Si tratta di una società che non ha mai chiuso un bilancio in positivo, nonostante i 2,5 milioni di ricapitalizzazione, finanziati proprio dal governo Musumeci nel 2018”.
“Ormai – conclude Sunseri – il gioco è chiaro a tutti: quando la campagna elettorale si avvicina, le (false) promesse sono sempre dietro l’angolo. Promesse che affondano le radici nella incapacità di una classe politica di formulare un progetto serio e lungimirante per la nostra terra”.
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