Festival IT.A.CÀ a Palermo: sono stati tre giorni alla riscoperta del turismo responsabile
Tra beni confiscati, inclusione sociale e mobilità dolce si è declinato il tema “Diritto di respirare”.
Sono stati tre giorni intensi e ricchi di emozioni quelli di IT.A.CÀa Palermo, quest’anno è la seconda edizione nel capoluogo siciliano del Festival nazionale di turismo responsabile organizzata dalla cooperativa sociale Palma Nana, insieme a Libera il G(i)usto di viaggiare, Addiopizzo Travel e Cotti in fragranza, partner di quest’anno sono stati Lisca Bianca, Una Marina di libri, AIGAE, e ha avuto il patrocinio della Lega delle cooperative Sicilia.

Il tema nazionale che poi ogni città ha declinato a proprio modo è stato il “Diritto di respirare”. Questi ultimi due anni che ci hanno profondamente cambiato, la pandemia, le chiusure in casa, l’assenza di contatto con gli altri, la mascherina, ci hanno messo davanti agli occhi delle consuetudini che pensavamo essere quasi superflue e che probabilmente adesso non daremo più per scontate. Respirare a pieni polmoni col vento in faccia immersi nella natura, tra gli alberi di un bosco o in mezzo al mare, un gesto semplice, ma quanto ci è mancato quando ci è stato negato?

Da venerdì 17 a domenica 19 settembre anche Palermo ha declinato il proprio “Diritto di respirare” in tanti modi, in diversi luoghi dalla montagna al mare passando per la città, accanto ad una linea ferrata dimenticata o in un bene confiscato alla mafia e che “ritrova il respiro della collettività” solo dopo essere stato restituito alla società civile e alle associazioni di quel territorio, quest’anno si è anche attraversato un Festival e i suoi libri. Tutti posti raggiunti con vari mezzi di mobilità dolce: a piedi, con la bicicletta e sopra una barca a vela. La prima tappa di IT.A.CÀ è stata venerdì pomeriggio al giardino Al Fresco di Cotti in Fragranza dove è stato presentata la nuova edizione e dove in tanti hanno raccontato la propria esperienza di diritto al respiro, sia esso negato o ritrovato.

La seconda tappa – il sabato mattina – è stata organizzata da Libera è stata a San Giuseppe Jato al Giardino della Memoria, luogo simbolo di lotta alla mafia, confiscato e affidato alle associazioni del territorio per un uso sociale del bene dove il piccolo Giuseppe Di Matteo ha trascorso i suoi ultimi giorni di vita prima di essere barbaramente ucciso. La tappa si è concluso all’Agriturismo Portella della Ginestra con un pranzo organizzato da Libera il G(i)usto di viaggiare. La terza tappa in programma per il sabato pomeriggio è stata a cura di Addiopizzo Travel che ha organizzato un bike tour attraverso la Greenway di Palermo.

Domenica mattina la tappa è stata curata della cooperativa sociale Palma Nana con il patrocinio di AIGAE, gli organizzatori hanno portato gli amanti della natura alla scoperta del monte sacro di Palermo: Monte Pellegrino. La domenica pomeriggio ITACA è stata ospite del Festival di editoria indipendente di Palermo “Una Marina di Libri”. Su uno dei palchi allestiti a Villa Filippina nel centro della città Davide Schirò e Fulvio Vassallo Paleologo, avvocato, componente del Collegio del Dottorato in “Diritti umani: evoluzione, tutela, limiti”, presso il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Palermo, hanno dialogato con il pubblico sul “Diritto al soccorso nel Mediterraneo”.

La seconda edizione di IT.A.CÀ Palermo si è conclusa domenica 19 settembre in serata, quando la barca a vela che fu della famiglia Albeggiani con la quale fecero il giro del mondo e da qualche anno è stata ristrutturata e affidata a Lisca Bianca, è salpata dal molo della Cala per il mare di Sant’Erasmo e dell’Addaura con a bordo la ciurma di IT.A.CÀ che ha respirato lo iodio e la salsedine del Mediterraneo a pieni polmoni e guardato la città da una prospettiva diversa dal solito.