Calano contagi e ricoveri, abbiamo una percentuale di vaccinati che fa invidia (?) al mondo intero, ma non cala l’obiettivo del governo e del presidente Mario Draghi: green pass per tutti! E che il magico biglietto verde sia soltanto un pretesto per giungere al vaccino per tutti non tentano neanche più di nasconderlo. E’ da sempre che procedono in questa direzione. Prima suadenti e sorridenti; poi in un crescendo di intimidazioni insulti e limitazioni delle libertà. Oggi siamo al passaggio più determinante: tutti i lavoratori del settore pubblico e privato, compresi volontari e partite iva. Rimangono ancora fuori pensionati, casalinghe, percettori del reddito di cittadinanza se disoccupati, ragazzi e bambini e …. lavoratori in nero, il cui numero potrebbe ora aumentare. Ma penseranno anche a loro. La libidine del vaccino non risparmierà alcuno. Ricorda un po’ il sistema della mattanza dei tonni. I pesci vengono indotti ad avanzare nelle sempre più strette “camere” interne fino ad arrivare alla “camera della morte”. Si levano intanto i gridolini gioiosi di politici e giornalisti: “avanguardia”, “apripista”, “primi in Europa”! Non può essere che siamo i primi scriteriati? E gli altri stati europei che frenano? Tutti diretti da novax?
La falsa alternativa del tampone che offre il governo è resa impraticabile dal suo costo e dalla sua validità “legale” (48 ore per i rapidi, 72 per i monoclonali). Negli USA se il green pass entrerà in vigore sarà meno esteso e con validità settimanale, ma i nostri modelli di riferimento rimangono Micronesia, Indonesia e Tagikistan dove vige l’obbligo vaccinale. In Italia però vige la democrazia e all’obbligo ci porteranno gradualmente, senza che il governo si assuma responsabilità diretta; anche il sinistro della salute pubblica, Speranza, ha ricordato che il governo non ha comunque paura a ricorrervi apertamente.
L’assenza di Draghi alla conferenza stampa è l’ultimo tratto di pudore che ne nasconde la faccia. Se passa tranquilla anche questa, avremo un governo … spudorato… e ancora più aggressivo e sanzionatorio.
Sullo sfondo di tali storiche decisioni rimangono questioni irrisolte.
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