E’ l’ennesimo “sistema” diventato prassi nel mondo forestale, dove i lavoratori vengono sospesi e licenziati come un accordo già sancito e pattuito da decenni. E’ l’ennesima “barzelletta stagionale” del mese di Agosto, dove al posto di mantenere gli operai in cantieri, vigilando su eventuali piromani ,promuovere e rafforzare il comparto forestale in vista di incendi e temperature elevate, si sbaraglia un sistema mettendo in ginocchio ulteriori famiglie dopo un mese di lavoro.

Tutto ciò si verifica nella Regione Siciliana, dove 18mila lavoratori sono in balia di un sistema lavorativo non attuabile nemmeno in Uganda. Una storia non a buon termine ma un incubo per tanti che da decenni sono messi alla porta e umiliati perennemente. Nella fattispecie  la fascia di garanzia occupazionale di 101 giornate  attendono sei mesi per iniziare a lavorare, effettuano 34 giornate e vengono licenziati per iniziare tra due mesi circa e completare le giornate magari entro il 31 Dicembre…..

Situazioni di fatto che si diversificano in base a fascia e specializzazione come se si centellinasse il tutto con il minimo di fondi di cassa.- Sarà magari la verità – dice Antonio David  – ma la realtà è quella che sembra esserci figli e figliastri in un giro di “perchè lui si e io no” e pregiudizi che vengono fuori automaticamente. Si complica il tutto portando allo scontro  gli stessi operai che non accettano questa diversità di trattamento tra sospensioni e licenziamenti, in attesa di capire se il tutto potrebbe peggiorare ulteriormente visto che dalla riforma i tempi e le risposte sono sempre legate a tanti fattori” –

Oggi tra attese di riforma e incendi, a lasciare fuori una parte di lavoratori per arginare i problemi di cassa, sono regole e/o attuazioni per certi versi  inconcepibili . Poi se, si continua a raschiare il barile e spostare i fondi da cassetto a cassetto o magari immaginare e gestire dei fondi fittizi, forse è meglio riveder il tutto in modo analogo e definitivo “togliendo le tende” e non speculare maggiormente su ciò che non si può mantenere,sia nel bene che nel male.