Da un ingiallito giornale “L’Ora” del settembre 1904, trovo due interessanti articoli che simili a “macchina del tempo” mi hanno fantasiosamente trasportato al tempo in cui il cronista, affascinato dalla “magia” del nuovo avveniristico mezzo di locomozione, stendeva il pezzo per il suo giornale. Non volendo sminuire la semplicità del tempo che fu, di una realtà ormai remota che trasuda dal pezzo giornalistico, trascrivo integralmente:

“E’ passato di qua l’elegante automobile del conte d’Isnello, guidato dal proprietario ed accompagnato dal comm. Eugenio Rossi; partiti da Palermo questa mattina alle ore 4 e mezza, arrivarono qui alle 9 e mezza. Proseguirono per Petralia Soprana, Sperlinga, Nicosia, e, nella stessa giornata di oggi, giungeranno a Palermo coll’itinerario di ritorno Nicosia, Sperlinga, Gangi, Geraci, Castelbuono, Cefalù, Palermo. Al valoroso “chaffeur” le più vive congartulazioni.

Evidentissima risulta la meraviglia del cronista nel dire “..e nella stessa giornata di oggi giungeranno a Palermo”.

L’altro articolo è redatto dal corrispondente da Gangi, che troviamo ancor più meravigliato del suo collega petralese circa lo stesso avvenimento di cronaca:

“ Giorni addietro, condotto dal conte di Isnello, giungeva qui, alle dodici, un automobile partito da Palermo questa stessa mattina! Il simpatico “sportman” aveva fatto il viaggio in cinque ore soltanto. Quando, verso le tredici, ripartì, la gente accorse nel Belvedere, e anch’io, tra gli altri, ero lì a seguir con gli occhi il prodigioso veicolo, il quale divorava la via.

Va.., pensavo tra me, va come a volo. Immaginavo, tra l’ansia di un desiderio non soddisfatto, la voluttà di quella corsa vertiginosa, che prima del cader del sole, avrebbe ricondotto l’infaticabile conte [a Palermo] alla sua patrizia dimora del Foro Italico. Ma già la magica vettura spariva dietro la “Serra del Corvo” ed io mi risovvenni, malinconicamente delle nostre corriere che, appena in dodici ore, ci conducono (e Dio sa come) alle stazioni di Cerda e di Castelbuono !

Meraviglie di una modernità del tempo che aveva consentito di percorrere l’intero tragitto Palermo-Gangi, passando da Petralia, in sole cinque ore…!, mentre l’allora consueta corriera ne impiegava dodici di ore …!

Gaetano Di Chiara