A 700 anni dalla morte di Dante Alighieri dedico il mio nuovo lavoro interamente al poeta fiorentino. Il tutto nasce come colonna sonora di un docu-film con la regia di Corrado Vallerotti promosso dal comune di Verzuolo (CN) e dedicato ai frammenti di un codice dantesco conservati presso il palazzo comunale.L’idea iniziale doveva essere quella di procedere con la scrittura della musica di un testo breve, un sonetto o uno stralcio dalla divina Commedia. Poi il ricordo del passo del Purgatorio (‘Amor che ne la mente mi ragiona’ / cominciò elli allor sì dolcemente, / che la dolcezza ancor dentro mi suona. / Lo mio maestro e io e quella gente / ch’eran con lui parevan sì contenti, / come a nessun toccasse altro la mente. Pg. II 112-117) in cui Dante incontra il suo amico Casella mi ha condotto verso la canzone Amor che ne la mente mi ragiona tratta dal Convivio. Si tratta di una lode della donna, in questo caso simbolo della Filosofia, scritta una decina d’anni prima della stesura del trattato filosofico e adattata dal poeta in modo allegorico per l’occasione. Queste le due strofe musicate:
Amor che ne la mente mi ragionade la mia donna disiosamente,move cose di lei meco sovente,che lo ’ntelletto sovr’esse disvia.Lo suo parlar sì dolcemente sona,che l’anima ch’ascolta e che lo sentedice: “Oh me lassa! ch’io non son possentedi dir quel ch’odo de la donna mia!”E certo e’ mi conven lasciare in pria,s’io vo’ trattar di quel ch’odo di lei, ciò che lo mio intelletto non comprende;e di quel che s’intendegran parte, perché dirlo non savrei.Però, se le mie rime avran difettoch’entreran ne la loda di costei,di ciò si biasmi il debole intellettoe ’l parlar nostro, che non ha valoredi ritrar tutto ciò che dice Amore.
Canzone, e’ par che tu parli contraroal dir d’una sorella che tu hai;che questa donna che tanto umil faiella la chiama fera e disdegnosa.Tu sai che ’l ciel sempr’è lucente e chiaro,e quanto in sé, non si turba già mai;ma li nostri occhi per cagioni assaichiaman la stella talor tenebrosa.Così, quand’ella la chiama orgogliosa,non considera lei secondo il vero,ma pur secondo quel ch’a lei parea:ché l’anima temea,e teme ancora, sì che mi par feroquantunqu’io veggio là ’v’ella mi senta.Così ti scusa, se ti fa mestero;e quando poi, a lei ti rappresenta:dirsi: “Madonna, s’ello v’è a grato,io parlerò di voi in ciascun lato”.

Oltre a musicare la canzone dantesca, la colonna sonora ha previsto la composizione di brani ad hoc legati a doppia mandata a Dante che ho pensato di strutturare in modo particolare. La costruzione dei pezzi si basa sull’idea della trasformazione della lettera alfabetica in nota con il principio associativo A = Do; B = Do#; C = Re, etc. Così facendo il nome Dante è stato mutato nella sequenza

mentre il nome Alighieri è diventato

Queste sequenze sono diventate la base armonica per nove variazioni melodiche eseguite con strumentazione elettronica: l’effetto voluto dal compositore è quello di ottenere un netto contrasto con il mondo medievale e le sonorità tipiche di quel periodo, ormai sfruttate in decine di documentari dedicati a quel contesto storico.Entro la fine dell’anno dantesco è prevista l’uscita di un secondo lavoro che prevede invece l’esecuzione dei brani decontestualizzati dal film da parte di un ensemble specializzato in musica medievale e nella registrazione di Amor che nella mente mi ragiona sia per coro sia per soprano e pianoforte.
Le registrazioni e i missaggi sono stati effettuati nello studio di Villa Temi a Manta.Il lavoro è disponibile su tutte le piattaforme digitali.Il docu-film è visionabile qui: