Fiumi di milioni di euro destinati alla cassa integrazione, diversi i tentativi di reindustrializzazione andati in fumo e centinaia di lavoratori da un decennio che vivono di ammortizzatori sociali. Una triste storia quella del sito ex Fiat di Termini Imrese. Lo scorso 12 maggio si è svolto in video conferenza con il Mise il tavolo sulla vertenza Blutec, alla presenza del vice ministro Todde, del ministero del Lavoro, di Invitalia, delle Regioni Piemonte, Abruzzo, Basilicata e Sicilia, del Comune di Termini Imerese e dei commissari straordinari. Il Mise ha confermato il provvedimento di proroga del termine per la presentazione del programma e l’avvio di un nuovo bando, l’ennesimo, per le manifestazioni di interesse esclusivamente per sito di Termini Imerese che scadrà il 4 giugno alle ore 12. Il bando avrà la finalità di ricevere ulteriori manifestazioni di interesse e di consolidare quelle già pervenute superando le criticità evidenziate a partire dalla garanzia della continuità occupazionale, ma vista la complessità della vertenza che aspetta una soluzione positiva da oltre 10 anni, occorre avere il tempo giusto per il suo svolgimento. La proroga permette la continuità degli ammortizzatori sociali per i 635 lavoratori ex Blutec, oggi in scadenza al 30 giugno, sulla quale è in corso la valutazione della direzione generale del ministero del Lavoro.

“Una vicenda che ha tristemente caratterizzato la storia di un territorio oramai abbandonato e depresso da un decennio e che, tuttavia, non può lasciarsi sfuggire questa ultima occasione di rilancio – commenta Salvatore Restivo, componente del direttivo nazionale Confial (Confederazione italiana autonoma lavoratori), nonché segretario confederale della provincia di Palermo – La Confial intende affiancare con ogni strumento utile i lavoratori e le loro famiglie per trovare la soluzione definitiva a questa vertenza e ridare speranza a tutte le comunità coinvolte! Le parti sociali e la politica mettano nella propria agenda come priorità assoluta la risoluzione della vertenza dell’ex stabilimento Fiat e tutto l’indotto”.