Seppur ci sia ancora qualche margine di tempo per rimettere in circolo la questione politica al palazzo regionale siciliano, iniziano a circolare le prime voci e probabili percorsi di una politica siciliana sempre più bistrattata e sotto i riflettori da sempre. In un’intervista rilasciata a Repubblica il presidente Musumeci focalizza gli aspetti cardini di questi ultimi periodi e analizza l’aspetto centrale in questi quattro anni in cui ha ripreso alcune vicende ai margini progettuali.

Ma bisogna anche analizzare l’altra faccia della medaglia e cioè che, ancora oggi, non ha portato a termine una vertenza tanto attesa e importante per la Regione Sicilia, nonostante ancora vi è un altro anno per poter dare risposte a tanti che l’aspettano alla porta. Parliamo dei lavoratori forestali, che ancora attendono una progettualità seria di settore e di vita, in un comparto sempre martoriato dall’opinione pubblica e considerato da tanti la patata bollente per qualsiasi presidente che abbia ereditato una questione difficile o facile da gestire.

“Quando stringo la mano a un alleato vale più di un contratto. Do fiducia, pretendo rispetto” dice Musumeci nella sua intervista a Repubblica, e questo certamente è un segno di profondo stima, rispetto e di parola, quando si trova in condizioni da affrontare questioni tangibili alle vertenze. -“Pienamente d’accordo con Presidente quando la stretta di mano a volte, vale più di un pezzo di carta scritta – dice Antonio David di ForestaliNews – ma, lo è anche quando la parola data e/o i proclami fatti, “è legge” per chi dall’altra dare della barricata in momenti di sconforto,bisogno e lunghe attese, valuta il tutto come patto già sottoscritto. Noi Forestali ad oggi, e dico ad oggi, seppur non abbiamo scambiato il gesto col presidente, non possiamo dire la stessa cosa ma, i suoi proclami nella campagna elettorale regionale, “con tanto di video e interviste”, non sono stati portati a termine e se, lo si faranno, con le intenzioni prospettate, non sono consoni alle sue citazioni di merito in tempi passati”-.

I lavoratori anche dalle passate legislazioni non hanno avuto nessun riscontro oggettivo di aumento di giornate o di quella stabilizzazione sbandierata da tutti e da tanti politici che hanno solo gestito tutto con promesse non mantenute. -“Massima stima e fiducia nel Presidente che conosce bene il settore Forestale , continua Antonio David – ma, ad oggi non credo che possa avere il sostegno della platea dei lavoratori, se intende ricandidarsi per portare avanti il suo progetto o magari riconsiderarlo nuovamente nella prossima candidatura con speranza e attesa, con ulteriori anni di purgatorio. La nostra pazienza si è ridotta già da tempo e le favole ormai sono ridotte al lumicino” –

Anche se la pandemia abbia tolto forze ad altre vicende e problemi regionali, i lavoratori sono sempre stati bistrattati e messi all’angolo della precarietà che li ha classificati i precari d’Europa e se, anche la Commissione Europea mette con le spalle al muro la Regione Siciliana su tale vicenda, allora….