Madonie

I medici di base scrivono al presidente Musumeci

Illustre Presidente On. Musumeci ,

abbiamo vaccinato in meno di due mesi (da Ottobre a Dicembre 2020) oltre 1.200.000 cittadini siciliani per l’influenza e la polmonite. Ce ne siamo dimenticati? Siamo diventati nel giro di pochi mesi imperiti e impediti?

Oggi i Medici di medicina generale sono offesi dopo tutto l’impegno e il sacrificio che hanno profuso per i siciliani sentendosi dire che vaccinerebbero poco per il Covid,

E’ facile per Lei scaricare su una categoria l’ulteriore criticità della sanità siciliana.

E’ fallito il sistema di tracciamento dei pazienti Covid positivi e dei loro contatti stretti, per insufficienza operativa dei Dipartimenti di Igiene pubblica, che costringevano i soggetti guariti a rimanere in quarantena a casa per mancata emissione del provvedimento di liberazione. Con cinque ordinanze, l’ultima ieri, successive da Dicembre 2020 ha affidato ai Medici di famiglia tale compito investendoli del ruolo di operatori di sanità pubblica (ruolo non negoziato) e la medicina generale con grande impegno e con molto sacrificio con ore ed ore di lavoro al giorno da allora ha emesso i provvedimenti di Contumacia e di liberazione, risolvendo un grande problema sociale.

L’Assessorato per la vaccinazione ci ha chiamati al tavolo con molto ritardo (mesi) rispetto alle altre Regioni per organizzare il nostro contributo per entrare in campo nella vaccinazione anti-covid pubblicando il relativo decreto sulla GURS in data 26 Marzo con notevole ritardo e ha inviato alle ASP la circolare esplicativa all’accordo solo dopo che il sottoscritto ha sollecitato l’Istituzione attraverso i media.

La Maggioranza dei medici hanno aderito all’Accordo regionale nelle sue varie articolazioni, adesione che è in crescita, nonostante siamo arrivati per ultimi e non per nostra causa.

Si applichi, piuttosto in maniera diffusa e prioritaria il nostro accordo in tutte le ASP non ancora interamente applicato.

Cosa ancora più importante dati ai Medici di medicina generale dei vaccini per tutelare i soggetti fragili, visto che allo stato attuale i medici vaccinano spesso con le dosi residue, spesso rimandati indietro nonostante avere prenotato almeno 48 prima.

Se non si invertiranno tali dinamiche a poco a poco i medici si allontaneranno dalla vaccinazione anziché aderire sempre più come sta avvenendo ora.

PRIMA VANNO RIFORNITI I MEDICI DI FAMIFLIA E I CENTRI DI PERIFERIA VICINI A DOVE I PAZIENTI VIVONO E LAVORANO E POI I GRANDI HUB.

In ultimo ai medici di famiglia vanno dati i vaccini che possono stare in frigo almeno 30 giorni e non queli che scadono dopo 5 giorni contringendoli a onerosi andirivieni dalla farmacie aziendali distanti anche 30-40 chilometri dal loro studio e spesso sentendosi dire che i vaccini non ci sono o ne possono dare meno dopo essersi sobbarcati l’onere della strada e di avere prenotato i pazienti.

Il Segretario generale FIMMG

Luigi Galvano

redazione

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