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IL QUESTORE DI PALERMO RICORRE AL DASPO “WILLY” PER CONTRASTARE LA MOVIDA VIOLENTA. L’INEDITA MISURA DI PREVENZIONE APPLICATA RIPETUTAMENTE TRA PALERMO E PROVINCIA

Il Questore di Palermo ha adottato la nuova misura di prevenzione, c.d. Daspo “Willy”, ed ha posto un freno alla movida violenta a Palermo ed in provincia. 

Dall’inizio di quest’anno 8 provvedimenti di Divieto di accesso a locali pubblici sono stati emessi nei confronti di altrettante persone che si sono rese responsabili di gravi disordini sociali.

Il novellato strumento normativo, ispirato alla triste storia di “Willy Monteiro Duarte”, voluto dal legislatore per rafforzare la sicurezza nei luoghi maggiormente frequentati dai ragazzi, mira a prevenire il ripetersi di tragedie come, appunto, quella accaduta a Colleferro (RM) nel settembre scorso.

A seguito di riscontri ed indagini, sviluppate dalla Divisione Anticrimine, a meno di tre mesi dalla denuncia per lesioni personali, il Questore ha emesso il Daspo “Willy” a carico degli autori del pestaggio subito da un giovane in Piazza Caracciolo, violentemente colpito con l’uso di una bottiglia di vetro raccolta da terra e con un bastone di legno, sotto gli occhi di centinaia di persone.

Le porte dei locali pubblici della “Vucciria” resteranno chiuse per i destinatari del provvedimento che sino al 2023 non potranno avvicinarsi al noto quartiere della movida notturna palermitana.

Analoga misura di prevenzione a tutela della sicurezza e dell’incolumità dei cittadini, è stata adottata dal Questore di Palermo nei confronti di un giovane trentenne che, nell’agosto del 2018, in pieno centro a Bagheria, aveva aggredito una persona extracomunitaria nei pressi di una gelateria.

Subito dopo la sentenza con cui la Corte di Cassazione, negli ultimi mesi del 2020, ha confermato la condanna alla pena di un anno e otto mesi di reclusione, per aver insultato e violentemente colpito con un crick una persona inerme, l’autore della vile condotta, per altro aggravata dall’aver agito per motivi di pregiudizio razziale, già censurata penalmente, è stato raggiunto dall’ulteriore misura del Divieto di accedere e avvinarsi a diversi locali pubblici bagheresi per la durata di due anni.   

Sempre con il Daspo “Willy” è stato allontanato un soggetto che in ripetute occasioni ha creato disordini nel Comune di Partinico. L’uomo, spesso ubriaco, molestava fastidiosamente altri clienti di bar, danneggiava locali pubblici, arrivando a minacciare ed aggredire con violenza ignari passanti in transito lungo le principali vie del centro urbano. Pregiudicato anche per i reati di oltraggio, resistenza e lesioni nei confronti delle Forze dell’Ordine, numerose volte intervenute per placare la sua pericolosa predisposizione alla violenza, spesso per altro esacerbata dall’alcool, per due anni, dovrà stare lontano da diversi locali pubblici della zona interessata.

Daspo “Willy” anche sulle Madonie. Tra ottobre e novembre 2020, tre soggetti in più occasioni, per futili motivi, hanno aggredito altri avventori intenti a consumare bevande all’interno di un pub e di un locale pubblico del Comune di Lercara Friddi. Inottemperanti anche alle vigenti disposizioni sanitarie per contenere la diffusione della pandemia da Covid-19, i facinorosi soggetti hanno tentato di colpire con cocci di bottiglia i carabinieri intervenuti sul posto. Gli autori dei disordini pubblici sono stati arrestati e indagati per i reati di resistenza e lesioni personali aggravate. 

A seguito di tali fatti, il Questore di Palermo ha adottato nei confronti dei tre uomini, pericolosi per la sicurezza pubblica, il Divieto di acceso e a diversi locali pubblici o aperti al pubblico presenti nel territorio di  Lercara Friddi, per la durata di due anni. Per due dei tre soggetti, la misura di prevenzione è resa più severa dall’estensione del Divieto a bar e locali pubblici, specificamente individuati, ubicati nei limitrofi Comuni di Castronovo di Sicilia, Roccapalumba, Vicari e Prizzi. Inoltre, nei confronti del più pericoloso dei tre denunciati, pregiudicato anche per reati di rapina e ricettazione, il provvedimento è stato aggravato anche dall’imposizione dell’obbligo di presentazione presso gli uffici di polizia per la durata di 12 mesi.

Redazione

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