Oggi, la Polizia di Stato celebra il 169° Anniversario della sua Fondazione all’insegna del motto “esserci sempre”.

Quest’anno la ricorrenza si arricchisce di un ulteriore, importante, anniversario: i 40 anni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica della legge 121, che riformò il Corpo, modernizzandolo, e riorganizzando il sistema della Pubblica Sicurezza.

A questo importante traguardo si aggiunge, quest’anno, l’onore del conferimento della medaglia d’oro al Merito civile alla Bandiera della Polizia di Stato da parte del Presidente della Repubblica, per il meritorio servizio svolto dai Questori, Autorità provinciali di pubblica sicurezza preposti al coordinamento tecnico operativo dei servizi di ordine e sicurezza pubblica.

Le celebrazioni si svolgeranno, ancora una volta, nel rigoroso rispetto delle regole normative volte alla tutela della salute collettiva. La complessità del momento storico, infatti, ha chiamato i poliziotti a garantire, oltre alla sicurezza, la salute dei cittadini, con comprensione e dialogo, in un contesto particolare di disagio collettivo.

Su tutto il territorio nazionale, le attività di polizia del 2020 sono state rimodulate a causa dell’emergenza sanitaria; alle ordinarie attività di pubblica sicurezza e di contrasto al crimine si sono aggiunti i controlli del rispetto delle norme di contrasto alla pandemia.

Dal 10/3/2020 al 16/3/2021 la Polizia di Stato ha effettuato su scala nazionale quasi 38 milioni di controlli alle persone e più di 9 milioni e mezzo agli esercizi commerciali.

Nella nostra provincia, a testimonianza di un impegno mai interrotto da parte di tutte le articolazioni della Questura, sotto la guida del Questore Leopoldo Laricchia, sono stati conseguiti importanti risultati operativi, meglio specificati nei dati contenuti nella brochure allegata.

Infatti, dal 1° aprile 2020 al 31 marzo dell’anno in corso sono state 5516 le persone denunciate per vari reati e 874 quelle arrestate; sono stati sottoposti a controllo 83.527 veicoli.

Complessivamente, inoltre, sono state identificate 331.218 persone.

Sul fronte della polizia giudiziaria, pur avendo la pandemia prodotto un sensibile effetto deflattivo delle condotte delittuose, gli Uffici operativi della Questura di Palermo hanno dovuto fronteggiare fenomeni criminali di rilievo, come emerso da importanti indagini condotte dalla Squadra Mobile, nel contesto di una criminalità “ibrida”, caratterizzata dall’alleanza tra storiche famiglie di “cosa nostra” e mafia nigeriana.

Con le operazioni “Sister White” del 19 dicembre e “Showdown” del 4 febbraio, i poliziotti della Mobile palermitana hanno smantellato questi gruppi criminali stranieri, ormai vere e proprie associazioni mafiose, capaci di inondare di fiumi di droga le strade del capoluogo; una delinquenza priva di scrupoli anche in relazione alla dimostrata capacità di distruggere ogni forma di competizione interna dei gruppi criminali di connazionali, concorrenti nel perseguimento di analoghi, lucrosi, interessi criminali.

La Polizia di Stato palermitana, nel corso dell’ultimo anno, non ha attenuato i suoi sforzi neanche sul fronte del contrasto all’immigrazione clandestina. Anche in questo caso gli agenti hanno dovuto impegnarsi a fondo per contrastare un reato che ha fatto un salto di qualità non indifferente, connotandosi per la transnazionalità dei suoi autori e delle tecniche criminali messe sul campo.

Con l’operazione “Glauco 4”, la Polizia di Stato ha smantellato associazioni che favorivano l’immigrazione clandestina in Italia e ricorrevano ad illegali prestazioni e dazioni di denaro per soddisfare gli esosi onorari di chi organizzava e gestiva i viaggi della speranza dal continente africano alle coste siciliane.

Ininterrotto anche l’impegno degli agenti palermitani sul fronte del contrasto al crimine organizzato “nostrano”: con le operazioni “Padronanza”, “Ruina”, “Mosaico” ed altre portate a termine nei quartieri di Brancaccio, Cruillas e dello Zen, la Polizia di Stato, con arresti e sequestri, è penetrata nel tessuto criminale di storici quartieri mafiosi cittadini.

Tra gli ambiti operativi più intensi per i poliziotti della provincia palermitana, si deve altresì menzionare quello determinato dalla gestione degli interventi di c.d. codice rosso, vale a dire quelle fattispecie di violenza di genere che, in tempi di restrizioni e limitazioni dovute all’emergenza epidemiologica, hanno registrato un incremento esponenziale pari a 786 casi nel periodo marzo ’20 – marzo ’21.

In un periodo storico in cui tutti i cittadini sono stati costretti a trascorrere più tempo in casa, la posizione delle donne sembra essersi ulteriormente indebolita, tanto da farne la vittima principale della violenza che si svolge all’interno delle mura di casa. A ciò si aggiunga anche la considerazione delle difficoltà incontrate nel mondo del lavoro, che ha visto le donne maggiormente esposte agli effetti negativi della pandemia, isolandole ancor di più e, in alcuni casi, privandole dell’indipendenza economica. In questo complesso scenario, la Polizia di Stato palermitana ha dovuto bilanciare sapientemente, ancora una volta, la forza dell’azione repressiva nei confronti di stalker e soggetti maltrattanti con l’arte della persuasione alla denuncia nei confronti delle vittime.

In occasione di questa importante ricorrenza, ci fa piacere ricordare soprattutto le azioni delle donne e degli uomini della Polizia di Stato rivolte al soccorso delle persone.

Rimarrà impressa per molto tempo l’immagine di un agente delle volanti impegnato ad estrarre un’automobilista dall’abitacolo dell’auto sommersa dalla melma e dai detriti lo scorso 15 luglio, quando un improvviso diluvio rese un sottopasso di viale Regione Siciliana una trappola per tanti automobilisti. In quel frangente, nessun poliziotto palermitano si sottrasse al suo dovere di salvare vite umane.

In altre circostanze, l’ “esserci sempre” della Polizia di Stato si è concretizzato nel salvataggio di vite umane: è il caso della neonata che aveva smesso di respirare e che una pattuglia di Poliziotti di Quartiere ha soccorso portandola d’urgenza in ospedale, dove i medici l’hanno presa in cura.

O ancora quando, lo scorso 4 febbraio, dentro un’abitazione alla Zisa, un bimbo di soli 4 anni ha dato una dimostrazione di tempra e coraggio, prima prova superata per la realizzazione del suo sogno di diventare poliziotto. Il piccolo Andrea, solo in casa con la nonna, colta da malore, con presenza di spirito ha chiamato il “NUE 112”: al poliziotto che lo ascoltava al telefono ha descritto l’accaduto, riuscendo a fornirgli anche l’indirizzo di casa. Ha così permesso che la volante lo raggiungesse per prestare i soccorsi alla nonna.

Andrea, se vorrà, sarà certamente un buon poliziotto e può far le prove generali grazie alla divisa regalatagli dai “colleghi” delle Volanti, per i quali è già uno di loro.

Ancora l’11 giugno ed il 12 ottobre, grazie a due staffette effettuate dalla Polizia Stradale, sono state salvate altrettante vite di adolescenti: nel primo caso i poliziotti, con sirene e lampeggianti, hanno aperto un varco nel muro di vetture che congestionavano un tratto autostradale della A19, all’altezza di Termini Imerese in direzione di Palermo, ad un automobilista proveniente da Catania che viaggiava con il figlio in macchina. Quell’intasamento, oltre a rallentarne l’arrivo nel capoluogo, destinazione “Ismett”, avrebbe compromesso l’operazione per il trapianto di un rene al piccolo. Oggi quel bambino vive, gode di buona salute ed è un “amico” dei poliziotti.

Stesso lieto fine per il bimbo di una coppia di turisti che, in ottobre, in provincia di Palermo, ha accusato un malore. L’auto del padre, infatti, che lo avrebbe dovuto trasportare nel capoluogo, ha avuto un’avaria e si è fermata in autostrada, quando il bimbo aveva ormai perso i sensi.

Una pattuglia della Polizia Stradale ha raccolto l’allarme lanciato dai genitori e ha caricato a bordo il bimbo e la mamma, conducendoli all’Ospedale dei Bambini. Anche quel bimbo, oggi, sta bene e da grande sogna di salvare vite indossando la divisa di poliziotto.

Negli ultimi 12 mesi, anche la tutela della salute degli animali è stata oggetto dell’azione di polizia. Basti citare l’episodio del violento maltrattamento, da parte di un cittadino rumeno che, in preda ai fumi dell’alcool, lanciava verso le vetture in sosta un cucciolo di meticcio.

Un gesto sconsiderato che, a fronte dei guaiti del cagnolino e della riprovazione degli astanti, si è più volte ripetuto in modo crudele. Quando i poliziotti sono giunti su segnalazione dei cittadini, hanno bloccato l’uomo e preso in cura il meticcio, poi affidato al servizio comunale.                              

Ogni giorno di quest’anno difficile ha costituito, per ciascuna donna e ciascun uomo della Polizia di Stato, un impegno incondizionato al fianco dei cittadini, nella consapevolezza della personale esposizione al rischio di contagio, col supporto dei sanitari dell’Ufficio Sanitario provinciale della Polizia di Stato, che non hanno mai fatto mancare i dispositivi di protezione individuale e da ultimo si sono impegnati con abnegazione e successo nella campagna vaccinale.

Ciò che quest’anno però ha segnato il cuore dei poliziotti palermitani è sicuramente il ricordo dei colleghi, Felice e Francesco, che ci hanno lasciato proprio a causa del Covid.