La domanda che attraverso tutto il libro è la seguente: “chi di noi nel percorso della propria vita, non è caduto, senza farsi del male, non è stato abbandonato, senza soffrire, non ha cercato qualcuno senza riuscire a trovarlo, non ha perso se stesso tentando in tutti i modi di ritrovarsi?”.

L’inizio di ogni cosa di Luca Ammirati , edizione Sperling, è un libro che si apre sin dalle prime pagine come una lettera di conforto, testimonianza, quasi un testamento-memoria verso chi ha voglia di ricominciare, dopo la fine di qualcosa, perchè gli inizi per fortuna ci sono sempre e dietro sipari spesso inaspettati.

L’autore ci ricorda costantemente in ogni pagina narrata che non bisogna perdere la fiducia sul fatto che le cose possano andare sempre meglio: “sei sopravvissuto fino ad oggi, hai camminato tanto, sei arrivato fino a qui, vuol dire che potrai farlo ancora e troverai il modo per farlo bene”.

Qualche volta la vita rallenta con eventi “forti” il nostro cammino e diventiamo come delle barche che sonnecchiano nel porto in attesa di salpare dinuovo verso, nuove mete, nuovi viaggi, forse anche più interessanti dei precedenti”.

Tra le tante cose tristi che possano capitare nel nostro cammino sicuramente essere traditi, è una delle cose più tristi , cosi chè il senso di smarrimento e sgomento diventa quasi letale, come si fa a resistere alle macerie del dopo tradimento? Del dopo abbandono? Quanto senso di smarrimento, certe volte accade che ci si lascia senza essersene mai andati veramente ed è cosi che il rumore delle liti resta assordante nelle orecchie, cosi come il silenzio delle cose taciute.

Il libro narra la storia di un uomo la cui storia sentimentale sembra vacillare, fatta di dubbi, incertezze, cosicchè, durante un fine settimana di  allontanamento di lei per motivi di lavoro, lui il protagonista decide di raggiungere una località, attratto dalla ricerca di un dipinto che gli ricordava il volto della madre, da cui era stato abbandonato da bambino.

Questo senso di vuoto, lo tormenterà per tutta la vita, la ricerca di quel volto dipinto da un’artista particolare, gli aprirà una realtà diversa da quella immaginata ed aspettata , divenendo inconsapevolmente risolutore delle sue angosce e di quelle delle persone che in questo viaggio incontrerà.

Questo libro è una storia di resilienza, di capacità di resistere, alle avversità della vita.

Abbiamo tutti bisogno di nuovi inizi, di speranza, di atti di “eroismo quotidiano”, di rintracciare quei baleni rari di bellezza che ci circondano.

Qualche volta abbiamo la sensazione che Dio si sia nascosto, in realtà le sorprese sono sempre dietro l’angolo.

Dicono che il perdono ci renda leggeri, come si può perdonare qualcuno a cui hai dato la parte migliore di te? A cui hai aperto cuore e mente, regalato il tuo tempo, la tua anima , il tuo corpo? Perchè capitano certe cose è una domanda ricorrente nel libro,

Il nostro protagonista che guarda spesso il mare dice: “vorrei che il mare portasse via tutti i dispiaceri, qualche volta raggiungiamo nuove mete, perchè stiamo fuggendo da altri luoghi.

Si può ricomporre un’amore che si è spezzato? Che altri hanno ridotto in cenere? Questo libro è pieno di interrogativi, alla fine ci sorprende ricordandoci che la vita è più bizzarra di noi, essa stessa ci sorprende, dandoci come arcobaleni improvvisi nuovi inizi, dobbiamo comunque allontanarci per un po’ da cio’ che ci ha fatto soffrire, ci ha fatto male, per guardare le cose con più lucidità, solo allora potremo perdonare, potremo perdonarci.

La verità non bisogna solo conoscerla, ma sopportarla , alcuni dolori rischiano di non trovare mai la fine se non si trova il coraggio di affrontarli.

Gli inzi sono sempre possibili, anche laddove sembra che ci sia il buio pesto, dunque l’autore del libro conclude esortandoci con queste parole: “Non arrendetevi, siate prudenti, provate ad essere felici!

Buona domenica delle Palme