Il territorio delle Madonie, in Sicilia, diventa una sentinella del clima mondiale, per
monitorare e raccogliere dati sui cambiamenti della composizione
atmosferica ad alta quota per il Mediterraneo centrale.
L’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) ha, infatti,
conferito all’Osservatorio Enea delle Madonie il riconoscimento
ufficiale di stazione regionale per tutta l’area del Mediterraneo centrale, nell’ambito della rete mondiale per lo
studio del cambiamento climatico, Global Atmosphere Watch (Gaw),
che coinvolge circa 80 Paesi.
Lo rende noto la stessa Enea, in occasione dell’imminente
Giornata mondiale della Meteorologia delle Nazioni Unite,
dedicata nel 2021 a ‘l’oceano, il nostro clima e il tempo’, e
che si celebra il 23 marzo per ricordare l’entrata in vigore,
nel 1950, della Convenzione che ha segnato la nascita
dell’Organizzazione Mondiale della Meteorologia.
La stazione Enea del Parco regionale delle Madonie si trova a
circa 1.700 metri di quota, a Piano Battaglia, nel comune di
Petralia Sottana (Palermo), e rappresenta oggi l’ottavo punto di
monitoraggio dei gas serra in Italia
. L’Osservatorio è anche
parte del progetto Pulvirus, che studia il legame fra
l’inquinamento atmosferico e la diffusione di Covid-19, le
interazioni fisiche, chimiche e biologiche tra polveri sottili e
virus, e gli effetti del lockdown sull’inquinamento atmosferico
e sui gas serra.
“Con questa stazione l’Enea rafforza la sua partecipazione
alla rete mondiale. L’Osservatorio delle Madonie si aggiunge,
infatti, all’Osservatorio di Lampedusa, attivo dal 1992″,
precisa Francesco Monteleone, ricercatore Enea presso il
Laboratorio di osservazioni e misure per l’ambiente e il clima.
“Questo riconoscimento di portata internazionale – conclude –
conferma l’eccellenza italiana nella ricerca applicata alla
protezione dell’ambiente, e consentirà alla stazione delle
Madonie di assumere un ruolo di crescente rilievo scientifico”.
(ANSA).