«Un diritto sacrosanto di civiltà utile per poter risiedere e meglio vivere nelle aree interne della Sicilia». Così Vincenzo Liarda, presidente del Consorzio Madonita per la Legalità e lo Sviluppo, ha definito la battaglia del comitato Zone Franche Montane Sicilia. Che, in presidio allo svincolo di Irosa da 95 giorni, continua la sua lotta per l’istituzione del disegno di legge ancora fermo al Senato.

«Le Madonie – ha aggiunto Liarda – hanno enormi potenzialità di sviluppo e questo provvedimento incoraggerebbe le giovani generazioni a ripensare ad un futuro virtuoso nel nostro territorio». Tra gli esempi più fulgidi è stata citata la cooperativa Verbumcaudo, il consorzio di Polizzi Generosa nato in un bene confiscato alla mafia. «Ribadiamo il nostro sostegno al comitato per il raggiungimento di questo importante e nobile obiettivo», ha concluso il presidente.

Allo svincolo di Irosa, le speranze del comitato sono stati i rappresentanti dell’associazione “Beni Culturali Sicilia”. Col presidente Alfonso Lo Cascio, i vicepresidenti Toni Pulizzotto e Rita La Monica. Nel pomeriggio anche la politica ha mosso un passo grazie alla presenza del segretario provinciale del Partito Democratico di Palermo, Rosario Filoramo.

Un segnale molto apprezzato dai membri del comitato Zone Franche Montane Sicilia: «Con gli amministratori dei 133 Comuni delle Terre Alte di Sicilia, stiamo portando avanti un impegno importante a difesa del diritto di residenza nei Comuni montani dell’isola», ha detto Alberto Virga, presidente del centro commerciale naturale di Gangi e componente del comitato. «Abbiamo rappresentato – ha proseguito – la norma di politica economica al vaglio dei due rami del Parlamento e l’urgenza della sua approvazione. Il Pd provinciale è accanto agli operatori dei comuni che si battono per l’attuazione della legge sulle Zone franche Montane».