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Riconversione ex Fiat/Blutec: il comitato dei sindaci sul piede di guerra

Su iniziativa del primo cittadino Maria Terranova, i Sindaci del territorio, le parti sociali e i commissari straordinari si sono incontrati, questa mattina (15 Marzo), presso l’aula consiliare del Comune di Termini Imerese per fare il punto sulla riconversione dello stabilimento ex Fiat/Blutec e sul futuro del territorio. All’iniziativa erano presenti i Sindaci aderenti al “Comitato per la salvaguardia e la valorizzazione dell’area industriale di Termini Imerese” e, in particolare, erano presenti i Comuni di: Palermo, Aliminusa, Baucina, Caccamo, Campofelice di Roccella, Cefalù, Cerda, Lascari, Montemaggiore Belsito, Petralia Soprana, Pollina, Sciara e Trabia. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti sindacali CGIL, CISL e UIL e i Commissari Straordinari della Blutec.

Bisogna intercettare gli strumenti per rendere questo territorio realmente attrattivo anche dal punto di vista fiscale e che possano garantire i lavoratori dell’ex Fiat e dell’indotto. Da qui l’esigenza di interloquire con il Governo nazionale con estrema urgenza istituendo un tavolo di crisi” è la voce unanime di tutti presenti.

“Le possibilità che si sono presentate per la risoluzione del problema erano due” sottolineano i commissari straordinari della Blutec “intraprendere la via liquidatoria o quella concordataria. La prima comporterebbe la vendita dell’azienda e, in particolare, del capannone industriale e il conseguenziale licenziamento dei dipendenti. Al fine di evitare questo drammatico scenario abbiamo avviato la procedura concordataria. Considerato che Blutec ha un indebitamento nei confronti dell’Erario (Agenzia dell’Entrate, Inps, Inail, Comune di Termini Imerese, Invitalia ecc) estremamente elevato, circa 100 milioni di euro e le nostre casse, purtroppo, non hanno questa disponibilità, l’unica soluzione per fronte all’indebitamento è quella di consegnare l’immobile all’Erario come datio in solutum. Successivamente, tramite la costituzione di una NewCo, i dipendenti verranno via via distaccati presso i soggetti che effettueranno gli investimenti, speranzosi che si possa riavviare un processo produttivo per Termini Imerese. Attualmente ci sono delle idee imprenditoriali che stiamo valutando nonostante le innumerevoli difficoltà di dialogo con il Ministero considerato il momento storico in cui ci stiamo ritrovando. Per attuare tutto ciò è necessario rendere attrattivo questo territorio attraverso delle agevolazioni concrete.”

Intanto il tempo corre veloce e non è a favore dei lavoratori: la scadenza della Cassa Integrazione, prevista il prossimo 30 giugno, è sempre più imminente e la soluzione al problema appare decisamente complessa considerato che, a tutt’oggi, il nuovo Governo nazionale non ha ancora provveduto alla attribuzione delle deleghe ai Sottosegretari.

Inoltre la situazione si aggraverebbe, ancora di più, se il MISE disimpegnerà 170 milioni previsti per la reindustrializzazione di Termini Imerese e la Regione siciliana destinerà la propria quota di finanziamento, pari a 90 milioni, allargando il raggio di 50 Km.

La realtà è sconfortante e mi chiedo come sia possibile tanta approssimazione nella gestione di una vertenza decennale e delicata come quella ex Fiat”dice il Sindaco Maria Terranova “ci sentiamo presi in giro come Sindaci di un comprensorio depredato e abbandonato a se stesso. Attualmente il governo Nazionale non ascolta le nostre richieste di interlocuzione, mentre quello Regionale continua ad apparire drammaticamente indifferente. Noi combatteremo fino alla fine e, considerato che non siamo ascoltati, saremo noi stessi a recarci a Roma, anche senza invito! Noi Sindaci abbiamo l’obbligo di fare gli interessi del territorio dimostrando quella unità di intenti finora sconosciuta alle Istituzioni sovracomunali.

redazione

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