L’Agenzia Italiana del Farmaco rende disponibile il dettaglio regionale sull’uso dei farmaci durante la pandemia COVID-19 attraverso il quale è possibile analizzare l’andamento dei consumi dei medicinali utilizzati per COVID-19, dei farmaci iniettivi e a uso ospedaliero nonché di quelli acquistati nelle farmacie territoriali. Tali dati sono riferiti al 2020 e sono confrontabili con l’andamento del 2019. Per gli acquisti da parte delle strutture SSN sono già disponibili i dati relativi ai primi due mesi del 2021.
L’accessibilità di tutti questi dati conferma l’obiettivo dell’AIFA di incoraggiare l’uso appropriato e omogeneo dei farmaci su tutto il territorio nazionale.
Dal monitoraggio mensile e su base regionale emerge che:Il consumo di eparine a basso peso molecolare a livello territoriale, farmaci di prima linea per la terapia anti COVID-19, è aumentato di oltre il 19% in quasi tutte le regioni italiane nel trimestre ottobre-dicembre 2020 rispetto al medesimo trimestre del 2019;
sebbene AIFA non ne abbia mai approvato l’uso per COVID-19, l’azitromicina continua a registrare aumenti notevoli sia a livello territoriale che ospedaliero, in particolar modo in Campania (+250%) e Lazio (+300%);
nonostante la grande pressione a carico delle strutture ospedaliere, gli acquisti ospedalieri di farmaci oncologici e immunoppressori nel 2020 risultano stabili rispetto all’anno precedente in tutte le regioni, anche in quelle maggiormente gravate dall’emergenza;
tra i farmaci non specifici per il COVID-19, si evidenzia rispetto al 2019 un aumento generalizzato degli stimolanti cardiaci iniettivi utilizzati nelle terapie intensive e subintensive (+127%). In particolar modo, i primi due mesi del 2021 hanno fatto registrare un incremento superiore rispetto al 2020 per le regioni Molise, Basilicata, Piemonte ed Emilia Romagna;
nel 2020 si è registrato un aumento di farmaci ansiolitici (+12%) soprattutto nelle regioni del centro, Marche (+68%) ed Umbria (+73%). In generale la cosiddetta fase 2 dell’epidemia ha visto aumentare l’acquisto di ansiolitici in misura maggiore rispetto all’incremento già osservato durante la prima fase.