Giovedì 4 e giovedì 11 marzo si è svolto a Castelbuono, in due sessioni, presso la sala Morici nel complesso museale di San Francesco, un Consiglio Comunale straordinario a cui è stata invitata ad intervenire la cittadinanza, naturalmente entro il numero massimo di capienza della sala consentito dalle norme antiCovid-19. L’invito alla cittadinanza non è stato rivolto con l’intento della mera partecipazione in presenza ai lavori d’aula (che, si ricorda, è una pratica democratica sempre molto utile) ma l’Amministrazione ha inteso chiedere ai cittadini un contributo di riflessioni e commenti posto che l’argomento all’ordine del giorno, voluto dal gruppo di minoranza “Castelbuono in Comune”, era il Manifesto per le Fontanelle, promosso da un gruppo di cittadini in relazione al progetto di recupero dell’ex Cine-Teatro, e che il luogo istituzionale avrebbe potuto essere ideale per un confronto sereno. E a volte i desideri si avverano: al netto del documento del gruppo di minoranza e della sua presentazione da parte del capogruppo, che ha ripetuto quanto nelle ultime settimane è stato scritto e rivendicato dal “Comitato per le Fontanelle”, molti degli interventi che si sono succeduti hanno avuto il “sapore di una vittoria” della Democrazia, quando non ci sono vincitori e vinti, non si lasciano “feriti” sul campo, e si lavora insieme per un Bene terzo, quello di tutti. Certo, a qualcuno è sfuggito qualche “colpo di pistola”, qualche trito commento sopra le righe, ma il clima – come giustamente è stato sottolineato da più parti – è stato finalmente di pacata riflessione.

A partire dalle modifiche al progetto, introdotte proprio grazie al proficuo confronto di novembre e dicembre 2019 con il “Comitato per le Fontanelle” (oggi il progetto ha una galleria, il pavimento a piano terra inclinato e le poltrone fisse), fino alle proposte di ulteriori modifiche (al vaglio degli uffici preposti), sono stati gli argomenti del confronto, come certamente, e purtroppo, non era stato né nel 2001, quando l’Amministrazione del tempo modificò la destinazione d’uso dell’ex Cine-Teatro a spazio polivalente, né nel 2010 in occasione della variante allo strumento urbanistico, né nel 2013 quando venne approvato il nuovo progetto (sempre per spazio polifunzionale) e in seguito appaltati i lavori con conseguente contenzioso nel 2015, né infine quando il progetto venne inserito all’interno del “Patto per il Sud” (sempre come spazio polifunzionale) nel 2016. Evidentemente oggi la cittadinanza è più sensibile alla realizzazione di un’opera così importante per il futuro culturale dell’intero territorio madonita, e il nostro Movimento ne è felice.

Alcuni interventi, poi, sono stati sbilanciati su argomentazioni più politiche che di progetto, come nel caso della Consulta Giovanile che per bocca del suo Presidente ha ribadito l’importanza strategica del manufatto soprattutto se destinato ad una molteplicità di tipologie di iniziative culturali, conclusione a cui i giovani castelbuonesi sono arrivati dopo attente riflessioni.

Solo al termine degli interventi del pubblico, che sono continuati anche nella seconda sessione, hanno preso la parola i Consiglieri Comunali, di Maggioranza e Minoranza, l’Assessore ai Lavori Pubblici e il Sindaco. Certo dispiace che il capo gruppo A. Tumminello abbia attaccato Assessori, Consiglieri e Sindaco con argomenti che niente hanno a che vedere con la realizzazione del teatro – unico punto all’ordine del giorno – ma da tempo, ormai, assistiamo alla interpretazione del ruolo di “opposizione” come sistematica demolizione della figura del Sindaco, spesso anche sul piano personale. Demolizione francamente molto poco utile al dibattito politico.

Al termine dell’ampio dibattito i Consiglieri sono stati chiamati ad esprimersi sul documento finale e, nonostante una intensa fase di interlocuzione al fine di trovare una soluzione condivisa, non si è arrivati alla votazione di un documento unico.

I Consiglieri di Maggioranza non hanno ritenuta una scelta per il bene della Comunità l’approvazione del documento presentato dalla Minoranza perché contenente indicazioni vincolanti di modifiche del progetto che avrebbero potuto determinare una pericolosa interruzione dell’iter burocratico in atto con l’inaccettabile incognita dei tempi di riapprovazione del progetto, obbligato per decreto ad essere appaltato entro il 31.12.2021. Inoltre, alcune delle modifiche richieste, come l’eliminazione della strada o delle vetrate, nulla avevano a che vedere con la funzionalità del teatro, risultando espressione solo di una parte e non condivise.

Ciò nonostante, ed a conferma di quanto più volte affermato in merito alla volontà dei Consiglieri del Movimento Democratici per Castelbuono di accogliere quanto più possibile le indicazioni emerse durante il dibattito pubblico, nel documento approvato a Maggioranza, e senza i voti del gruppo di Minoranza, oltre all’impegno di dar seguito alle procedure di affidamento dei lavori al fine di salvaguardare il finanziamento – elemento prioritario per il nostro Movimento – è stato chiesto all’Amministrazione di verificare con gli enti preposti la fattibilità sul piano tecnico di alcune delle proposte emerse dal dibattito sviluppato nel corso del Consiglio comunale aperto e riportate nel documento della Minoranza – come ad esempio (punto d) lo spostamento della scala per la galleria e il contestuale (punto c) ampliamento della sala, nonché (punto b) il palco fisso ed il suo allestimento scenico e (punto g) la sostituzione del tetto in rame con un tetto in coppi – a condizione che tali ipotesi non compromettano la realizzazione dell’opera nei tempi previsti.

Ci auguriamo che il livello di dibattito e confronto si attesti sui toni del Consiglio comunale aperto, e che la comunità tutta possa vedere realizzata al più presto un’opera fondamentale per il suo sviluppo socio-culturale.

Movimento Democratici per Castelbuono