«La Sicilia può ben definirsi tutto un “cantiere” aperto nel quale le prime fondamenta possono essere costituite dalle zone franche montane che oltre ad avviare un’attività di attrazione stimoleranno sicuramente altre attenzioni strumentalmente utili all’intero Paese». È quanto affermano i rappresentanti del Comitato per l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia che insieme ai sindaci delle terre alte dell’Isola presidiano lo svincolo di Irose, in prossimità dell’A19.
Oggi gli amministratori dei Comuni di montagna sono stati rappresentati dal primo cittadino di Nicolosi (Ct), Angelo Pulvirenti e dall’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Pedara, Carmelo Mazzella.
Le terre alte siciliane possono ben definirsi la punta visibile di un malessere sociale che si è manifestato e si continua a manifestare con l’inarrestabile fuga dei giovani e l’impoverimento di quelle zone.
«Più volte concretamente nella storia i governi centrali hanno deciso sviluppo ed investimento dicotomicamente fra nord e sud Italia. – dichiara l’assessore Mazzella – L’applicazione di questa norma è un’ottima occasione non solo per la Sicilia, ma per l’intera nazione di recuperare l’impegno civico e comunitario più volte tralasciato nel tempo».
L’importanza vitale del provvedimento di politica economica è sottolineato anche dal sindaco di Nicolosi. Per Angelo Pulvirenti «determinerebbe importanti ricadute economiche sulle nostre comunità incrementando le prospettive di investimenti, sviluppo e occupazione».
«Gli Enti Locali – continua il sindaco – sono i primi attori della socialità in un territorio, tuttavia non possono fornire risposte concrete agli operatori economici, oramai allo stremo. I Comuni, nella maggior parte dei casi sono in posizioni finanziarie precarie. Senatori e Deputati, eletti in Sicilia, si facciano interpreti di questa preoccupante emergenza e favoriscano l’approvazione della norma all’attenzione dei due rami del Parlamento».
In foto, da sinistra: Carmelo Mazzella e Angelo Pulvirenti