Un progetto e due obiettivi: garantire stabilità alla rinomata fortezza che si affaccia sul mare di Castel di Tusa, nel Messinese, e consentire di restituire ai bagnanti anche quella porzione della spiaggia delle Lampare che da oltre dieci anni è stata dichiarata off limits a causa dei blocchi di roccia che si sono staccati dalle pareti sulle quali poggia il Castello di San Giorgio. Una riapertura che permetterà, inoltre, di potere finalmente accedere a un altro ampio tratto di litorale, consentendo di conseguenza di raddoppiare le presenze nella stagione estiva.
Oltre che per l’incolumità pubblica, avrà certamente effetti positivi anche per il turismo della zona l’intervento di consolidamento che sta per essere pianificato dal raggruppamento di professionisti che, al termine della gara pubblica, ha ricevuto l’incarico dall’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, che fa capo al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
La Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce ha disposto pure le indagini geologiche e geotecniche sui due versanti – quello est e quello ovest – resi fragili da pioggia e umidità e che presentano vistose fratture.
Indispensabile prevedere il fissaggio di reti d’acciaio e la realizzazione di operazioni di ingegneria naturalistica e di ricucitura degli antichi muraglioni profondamente lesionati. Lì dove sarà necessaria, sarà collocata rigorosamente pietra naturale del luogo.
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