Società

Devi fare ciò che ti fa stare bene…da una canzone di Caparezza, il cantautore dai riccioli ribelli

La musica come definirla? Dovremmo chiederlo ai tecnici del suono, ai musicisti, agli specialisti, per darne una definizione corretta, noi ci limitiamo a dire che la musica è il respiro che accompagna la vita.
Basterebbe per un’attimo fermarci ed accorgerci che tutto intorno a noi e dentro di noi è musica, a cominciare dal battito del nostro cuore.
Qualche volta le note sono stonate, qualche volta siamo intonati, tutto dipende dagli eventi, dal nostro stato d’animo.
La musica può farci tanta compagnia è quando è fatta bene ci solleva il morale, ci sostiene nei momenti di solitudine, ci fa pensare, commuovere, se poi insieme alle note ci aggiungiamo un buon testo la magia è fatta.
In questo periodo di grande tristezza, di solitudine, in cui siamo stati costretti a limitare la nostra libertà di movimento, la musica con i suoi testi è stata un’occasione per per pensare.
Tra i tanti testi, ce ne è uno che sembra un monito per tutti noi a guardare il mondo con occhi più positivi, è un testo ormai non più recente di Caparezza dal titolo “fai ciò che ti fa stare bene”, ne riportiamo alcune strofe:
“sono stanco di drammi in televisione, delle lamentele, dello stare in depressione
delle sere chiuso, sono tempi pazzi.
Devi fare ciò che ti fa stare bene,
soffia sulle bolle, con le guance piene, vola sulle scope come le streghe, disegna smorfie sulle facce serie.
Sono tutti in gara, io rallento, fino a stare fuori dal tempo, superare il concetto stesso di superamento, mi fa’ stare bene.
Io faccio musica, non defilè, questa canzone è da radio, ascoltatela!”
che dire bravo Caparezza, in poche strofe, ci racconta lo stato d’animo di molti di noi, che sentiamo il bisogno di urlare la voglia di tornare a vivere la normalità, di ascoltare musica e di fare ciò che ci fa stare veramente bene, è un monito per tutti noi, il sapersi anche prendere in giro, giocare con le smorfie, verso tutti coloro che vogliono fare sempre i seri e spesso tristi, smettere di correre e gareggiare, insomma ascoltiamo il nostro ritmo, non solo quello degli altri, usciamo positivamente “fuori dal coro” di chi ci vorrebbe tutti uguali, proviamo a fare bene le cose che dobbiamo fare, come dice Caparezza con i suoi riccioli ribelli “io faccio musica, non defilè di musica che ascolti un’ora e poi la dimentichi”.
La bussola della vita è il desiderio, che poi è il motore della vita.
De-siderio dal latino mancanza di stelle , è un avvertire qualcosa che è lontano che ci attrae e di cui ne sentiamo la mancanza .
Avere un obiettivo orienta le nostre azioni ed energie, desiderare è soprattutto questo.
Una vita senza sogni o desideri è una vita triste , sprecata, dà un senso alla nostra esistenza come ricerca,in questa ricerca c’è la componente della volontà e della responsabilità.
Spesso si confonde il bisogno con il desiderio, il bisogno possiamo esaudirlo in tempi brevi, il desiderio attiva meccanismi differenti, la meta del desiderio non è il suo soddisfacimento , ce lo ricorda bene Lacan quando ci ricorda un imperativo importante di vita, per il quale un giorno saremo giudicati: “hai tu agito conformemente alla legge del tuo desiderio? Oppure hai tradito questa legge?.Tutte le volte che tradiamo il nostro desiderio, ci allontaniamo dalla nostra natura e finiamo per ammalarci, snaturando la nostra esistenza.
Desiderare significa sapere attendere, nell’attesa si genera il nuovo, si allargano orizzonti.
L’esperienza del desiderio costeggia anche il rischio dello smarrimento , della perdita, del non ritrovarsi , il desiderio è qualcosa che ci abita e che definisce la nostra singolarità.
Seguire un proprio desiderio significa mettere in gioco il coraggio, che presuppone volontà, entusiasmo, capacità di resistere alle delusioni, ai tradimenti, richiede impegno, perseveranza , perchè il coraggio non è solo di chi comincia, ma di chi persevera, di chi sa fare silenzio perchè possa rivelarsi la strada, il vuoto rivela la strada da percorrere, molto spesso.
Alimentare l’entusiasmo è importante , il coraggio è di chi ha una mente aperta e non un intelligenza pigra, il coraggio è di chi sa o prova a mettere in discussione le cose, con senso di responsabilità.
Il desiderio riporta ordine laddove c’era il disordine, dobbiamo ritornare ad ascoltare i nostri desideri, dobbiamo tornare a fare le cose che ci fanno stare bene, o quanto meno dobbiamo provarci, ascoltare buona musica è uno di queste cose.
Quando siamo molto tristi domandiamoci : “sto seguendo i miei desideri? “ , ci risponderemo da soli e troveremo da soli le nostre risposte.

Sabrina Miriana

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