Il regista e attore romano è intervenuto al webinar dell’Anac ‘La sala: il sale del cinema’. “Dovrebbe essere una materia da studiare nelle scuole superiori”
“Sono preoccupato per gli esercenti che non ce la fanno più, c’è gente che sta resistendo in una maniera incredibile, ma i mesi passano e i ristori li aiutano fino a un certo punto”. Così Carlo Verdone intervenuto al webinar dell’Anac ‘La sala: il sale del cinema’. E sul ritorno in sala dice: “In primavera qualcosa succederà, avremo meno della metà degli spettatori in sala”, ma seppur minima “è una timida ripartenza. Siamo nelle mani del vaccino e del calo dei contagi”.
La pandemia non ha scalfito il “vero amante del cinema” che secondo Verdone “non abbandonerà mai le sale”. “C’è voglia di condivisione e di aggregazione. Anche il rituale dall’andare al cinema – spiega – a prendere la macchina a trovare parcheggio a mangiare una pizza prima o dopo il film, è qualcosa che ti porta uscire a muoverti”.
Parlando delle ampie offerte delle varie piattaforme streaming il regista dice: “Sono valide, alcune serie sono fatte benissimo, ma hanno un problema: sono una catena di montaggio, non si sente l’anima dell’autore. Sono realizzate da 20 o 25 sceneggiatori e girate da 4-5 registi. Sicuramente sono scritte e interpretate molto bene, la fotografia è perfetta, le storie coinvolgenti e c’è qualcosa che ti droga per arrivare a una puntata successiva, ma manca l’anima dell’autore“. “Il film – sottolinea – è l’unica produzione che ha veramente l’anima e la sala è il tempio dell’immagine”.
“Quello dei giovanissimi è un pubblico, non dico perso, ma lo è abbastanza. I ragazzini di oggi vanno a vedere i film con gli effetti speciali della Marvel, è un pubblico che va educato e portato a una riflessione, discussione e partire già dalla scuola è importante”, ha detto Verdone intervenuto al webinar dell’Anac ‘La sala: il sale del cinema’. “Il cinema dovrebbe essere una materia da studiare nelle scuole superiori, la storia del cinema è importante – sottolinea – questo educherebbe il pubblico più giovane ad amare a saper fare una critica a saperci ragionare sopra, a creare dibattito, aggregazione e condivisione con gli altri”.
“Il mio film è fermo da un anno, lo avevo già fatto vedere in 12 città, in presenza mia e dei miei attori. Siamo partiti dal Nord a Sud, poi la pandemia ci ha bloccato a Roma”. Lo ha detto ancora Carlo Verdone intervenuto al webinar dell’Anac. “Con il produttore e la distribuzione – racconta – ci siamo detti ‘Resistiamo per la sala, il film deve uscire al cinema’. Da parte nostra significa rispetto verso gli esercenti, amore per la sala, ma soprattutto amore per il cinema. Noi ce la stiamo mettendo tutta”.
fonte AGI
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