Lui , Giovanni Basile, il direttore del giornale Babbaluci news, dipinge in copertina per il mese di febbraio, in anteprima per noi, un uomo in bilico, un uomo nero, indefinibile, potrebbe essere chiunque, sopra la cupola del Carmine a Ballarò, una delle più belle cupole che abbiamo a Palermo.
La cupola, spicca come una regina, bellissima che non teme di sporcare i suoi abiti tra i broccoli, il pesce e la carne “abbanniata” dai mercanti di uno dei più vecchi mercati del centro storico di Palermo.
Palermo è cosi, mischia la bellezza, alla confusione, la tenerezza dei puttini del Serpotta, con i diavoli della Zisa, la nobiltà dei sentimenti con lo squallore della strada sporcata dai ricatti e compromessi, molto spesso, ma anche carica di umanità per altri versi e di energie che resistono alle intemperie della vita.
Il giornale Babbaluci, racconta molto spesso di eventi e personaggi che ruotano in strada, protagonisti artisti, cantanti, artigiani, uomini comuni che “attenzione” comuni non sono , sono anime che brillano di una luce particolare e Ticro, il soprannome di Giovanni Basile, li racconta on de road, lasciando tutto il sapore verace delle cose vere.
Il direttore di Babbaluci, ha scelto per il suo giornale nel mese di febbraio, un’immagine che racconta della precarietà di tutti noi in bilico in questo momento di grande sospensione , dove molte delle certezze che avevamo, sembra davvero siano crollate.
Se durante la prima ondata della pandemia abbiamo avuto una reazione di risposta forte ed energetica per combattere questo evento inaspettato, ora sembra essere subentrata stanchezza e delusione, forse anche una strana reazione di impotenza verso un equilibro che stenta ad arrivare, siamo dunque tutti tremendamente sospesi in un tempo che ormai è quasi sempre uguale, indefinibile o fatto della somma di tante preoccupazioni, pensieri su come sbarcare il lunario e la paura, non sempre palese di ammalarci e finire in qualche ospedale senza potere respirare.
La nostra libertà compressa ha già ed avrà un forte impatto sulla nostra salute psichica, ciascuno a modo proprio prova a trovare il suo equilibrio, ma siamo davvero sospesi e il rischio di non farcela è sempre dietro l’angolo, ecco perchè dobbiamo assolutamente provare a nutrirci di cose belle che ci sorprendano o ci aiutino a farci apprezzare le cose che comunque abbiamo.
Le imprese sono in difficoltà, il comparto dello spettacolo, il cinema, il teatro, l’editoria.
Ancora, chi usufruisce del reddito di cittadinanza paga l’affitto e mette sotto i denti qualcosa da mangiare, ma penso a chi deve pagare gli affitti dei locali del cinema, dei teatri, chi deve mandare in stampa i giornali sovvenzionati dagli sponsor, insomma per molti comparti c’è il caos.
Qualcuno disse che le stelle vengono partorite grazie al caos, noi vogliamo accendere fuochi e pensieri di speranza, vogliamo continuare a pensare che seguendo logiche di buon senso possiamo uscire da questa brutta fase rossa pericolosa sotto vari aspetti.
L’equilibrista in copertina sembra forte, nonostante la sospensione, sarà pure un caso, ma nel guardare il dipinto, l’uomo “nero” con le braccia in alto come una bilancia che cerca la posizione giusta dell’equilibrio è disegnato proprio vicino ad una croce che è li, altre braccia sospese pronte a sorreggere un’eventuale caduta, dobbiamo essere speranzosi ed avere un pizzico di fede in più, il motto di ogni giorno? “Io SPERIAMO ME LA CAVO”. Abbiamo il dovere di resistere per noi, per i nostri figli.
L’immagine in copertina è stata realizzata da Giovanni Basile, per la copertina in anteprima di febbraio di Babbaluci news, grazie per la gentile concessione.