Ultimo giorno di presidio “in presenza” allo svincolo di Irosa. Da domani e fino al 31 gennaio, a causa delle ultime restrizioni anti Covid, il comitato regionale promotore animerà la protesta in modalità “digitale”. Dal primo febbraio ritornerà sul camper.
Ogni mattina, dalle ore 10:00, interverranno via web sindaci e amministratori; mentre nel pomeriggio lo spazio sarà degli operatori economici. I contributi saranno diramati attraverso i canali social.
Nella giornata odierna hanno presenziato al presidio i presidenti dei Parchi delle Madonie e dei Nebrodi, Angelo Merlino e Domenico Barbuzza.
«Ribadisco la condivisione dell’iniziativa portata avanti dal comitato promotore per l’istituzione delle ZFM in Sicilia. – Ha dichiarato Merlino. – L’articolo 3 della Costituzione Italiana ascrive alla Repubblica la rimozione degli ostacoli economici e sociali che impediscono il pieno sviluppo. Quella in atto per l’istituzione delle Zone Franche Montane è una battaglia per dare un futuro migliore anche a quei territori inseriti nelle aree Parco, perché queste zone interne necessitano di interventi concreti che ne permettano lo sviluppo e con una programmazione efficace per i prossimi anni, per dire decenni. Le Zfm sono una legge di prospettiva – conclude Merlino, – che potrà dare vere opportunità alle aree montane della nostra isola».
Domenico Barbuzza rilancia l’invito alla «deputazione nazionale, eletta in Sicilia, di sostenere l’approvazione in tempi celeri della Legge sulla istituzione delle zone franche montane che porterà una boccata d’ossigeno a tutte le imprese dei Nebrodi. È uno strumento che attrarrà investimenti nel nostro territorio».
Anche per il presidente del Parco dell’Etna, Carlo Caputo, la fiscalità di sviluppo darà «la possibilità alle aree protette, in grave difficoltà economica, di costruire una prospettiva di sviluppo. Strumenti del genere sono i soli che possono contrastare la desertificazione demografica ed economica che rischia di avanzare ancora di più in seguito all’emergenza sanitaria».
«Le zone franche montane – afferma all’unisono Lorenzo Ruisi, commissario straordinario dell’Ente Parco fluviale dell’Alcantara – rappresentano uno strumento fondamentale per evitare lo spopolamento dei territori di montagna».
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