Anche oggi il comitato promotore per l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia ha garantito la presenza al camper parcheggiato, da 22 giorni, nei pressi dello svincolo autostradale di Irosa (A19)
Il presidio è stato allestito per sensibilizzare la deputazione di Camera e Senato, eletta in Sicilia, a sostenere l’esito della prima Legge di prospettiva della storia della Regione Siciliana, approvata il 17 dicembre 2019. Ovvero, le disposizioni concernenti l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia.
Attualmente la Legge voto, sottoposta ai due rami del Parlamento della Repubblica, ai sensi dell’articolo 18 dello Statuto” – in quanto non sono state ancora (!) emanate delle corrette norme di attuazione dello Statuto in materia finanziaria – segna il passo presso la sesta commissione Finanze e Tesoro del Senato, presieduta dal senatore abruzzese Luciano D’Alfonso.
Nonostante la disponibilità a definire l’iter di D’Alfonso e della presidente del Senato, Elisabetta Casellati. Per un ritardo di comunicazione tra il Governo regionale e gli Uffici della Commissione la valutazione della norma siciliana ha dovuto fare strada ai vari “ristori” e alla Legge di Bilancio statale.

«La nostra è una battaglia di civiltà – ribadiscono, dal camper di Irosa, i rappresentanti del Comitato – insieme ai nostri sindaci rivendichiamo il diritto di risiedere nelle nostre montagne. Un diritto che non ci faremo togliere da nessuno e che non può prescindere dalla fiscalità di sviluppo che attendiamo da troppo tempo».

«Le nostre genti – continuano – attendono da oltre 2087 giorni la piena attuazione della norma che, teniamo a puntualizzare, non rivendica alcun vantaggio. Al contrario, compensa un’ingiustificata sperequazione di trattamento, tra le zone costiere e le montagne. Tra la Sicilia e il resto dell’Italia».

«Non scioglieremo presidio – concludono – fino a quando non verrà riconosciuta la decisione unanime del Parlamento siciliano».

Parlamento guidato dal presidente, Gianfranco Miccichè, atteso al presidio nei prossimi giorni.