Sono state rinnovate ieri, nel corso dell’ultima assemblea dei soci, le cariche del centro studi Pio La Torre di Palermo. Vito Lo Monaco è stato riconfermato presidente, mentre i due nuovi vicepresidenti sono Rita Barbera (che ha alle spalle una carriera nell’amministrazione penitenziaria come direttrice del carcere Ucciardone di Palermo) e Franco Garufi, responsabile per le politiche di sviluppo del centro e già segretario nazionale della Cgil. Il nuovo assetto prefigura un passaggio di testimone alla prossima generazione, nella prospettiva storica e allo stesso tempo simbolica che guarda al 40/mo anniversario dell’uccisione di Pio La Torre e Rosario Di Salvo come a uno snodo fondamentale per le iniziative culturali del centro.
A parte la tradizionale marcia antimafia Bagheria-Casteldaccia, infatti, interrotta per il rispetto del distanziamento, lo stop forzato delle attività in presenza dovuto alla pandemia non ha mai fermato le attività del centro studi. Per la prossima indagine sulla percezione mafiosa è prevista una partecipazione più consistente degli studenti delle case circondariali, con uno spaccato significativo che verrà poi dagli alunni delle isole minori della Sicilia, oltre naturalmente alle adesioni delle scuole delle altre regioni d’Italia.
Un impegno continuo, quello del centro Pio La Torre, che già da 14 anni utilizza le piattaforme on line per le sue videoconferenze e riconosciuto a livello accademico e istituzionale, dal Miur ai singoli centri di ricerca, come hanno sottolineato anche i professori Adam Asmundo, Giovanni Frazzica, Antonio La Spina, Vincenzo Militello, Concetto Prestifilippo e Alberto Vannucci nei loro interventi, e culminato anche con la partecipazione al forum internazionale di Vienna in occasione della Convenzione Onu Palermo 2000 contro la criminalità organizzata transnazionale.
Economisti, ricercatori, rappresentanti del mondo sindacale, della scuola e dell’università sono inoltre i componenti che animano il comitato scientifico del centro studi.
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