Il 5 aprile dello scorso anno, su proposta unitaria dei sindacati confederali, si è svolta la «giornata per la riforma forestale» con l’occupazione simbolica dei Consigli comunali da parte degli operai forestali.
In quell’occasione anche il Consiglio comunale di Castelbuono ha deciso di sostenere la protesta delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori che chiedevano alla Regione Siciliana l’avvio del confronto per discutere la riforma forestale, approvando all’unanimità l’adesione alla proposta di riordino del comparto con deliberazione n. 22 del 05.04.2019.
Il nostro gruppo, a testimonianza della volontà di partecipare al processo riformatore attivamente, ha proposto di istituire una contribuzione simbolica annua (1€ per abitante) a carico dei Comuni al fine di sostenere gli interventi previsti nonché il reperimento di parte delle risorse necessarie per il materiale di consumo (attrezzature, oli e carburanti, pezzi di ricambio, etc.) e l’impegno a predisporre specifiche perizie e progetti relativi alla prevenzione del dissesto idrogeologico, manutenzione, cura del verde, pulizia dei torrenti e delle strade urbane ed extra-urbane, etc.
Qualche mese più tardi, il 21 novembre, i dirigenti delle tre organizzazioni sindacali insieme a numerosi Sindaci e amministratori locali siciliani hanno incontrato gli Assessori Regionali all’Agricoltura on. Edy Bandiera e al Territorio e Ambiente on. Salvatore Cordaro. In rappresentanza del Comune di Castelbuono erano presenti i Consiglieri comunali Andrea Prestianni e Rosario Piro e il delegato della FLAI/CGIL Vincenzo Cammarata.
In quell’incontro è stata presentata la proposta di riforma del comparto forestale che dovrebbe prevedere due soli contingenti di lavoratori (lavoratori a tempo indeterminato e lavoratori con garanzia occupazionale di 151 giornate annue), il progressivo turnover del personale con l’inserimento lavorativo di energie fresche e nuove professionalità, l’impegno del personale forestale nel garantire la conservazione ambientale del patrimonio boschivo e naturalistico della nostra terra nonché interventi anche in aree demaniali non incluse nel patrimonio forestale finalizzati alla tutela ed alla manutenzione straordinaria del territorio e alla prevenzione e il contrasto del dissesto idrogeologico.
Gli esponenti del Governo regionale hanno annunciato in quell’occasione la volontà di presentare il disegno di legge all’ARS entro i primi mesi del 2020.
Comprendiamo i ritardi che l’emergenza covid-19 può aver determinato, ma riteniamo inaccettabile che sia trascorso un altro anno senza che i lavoratori ed i loro rappresentanti sindacali siano stati coinvolti nel merito della annunciata riforma, da cui dipende la stabilità sociale ed economica di un importante comparto di lavoratori e delle loro famiglie, nonché un’efficiente sistema pubblico di tutela e salvaguardia del territorio e dell’ambiente.
Ci chiediamo come sia possibile che, mentre nei mesi scorsi esponenti politici e sindacali vicini al Governo regionale annunciavano che la riforma fosse “pronta, prontissima” e che erano state stanziate le somme necessarie alla copertura finanziaria per il completamento delle giornate lavorative di tutti, oggi arrivano notizie allarmanti circa il ritardo nei pagamenti delle ultime mensilità e, cosa ancora più grave e preoccupante, il mancato pagamento di tutte le giornate lavorative del mese di ottobre.
Ci chiediamo come sia possibile che si presenti ogni anno puntualmente la stessa situazione, quando sarebbe sufficiente una semplice programmazione delle risorse in funzione dei lavoratori e delle giornate di lavoro previste dalla normativa.
Il nostro movimento ribadisce il sostegno alla proposta di riforma presentata dalle organizzazioni sindacali che ci pare ragionevole, fattibile e sostenibile e a tal proposito chiederemo, con un nuovo ordine del giorno al Consiglio comunale, al Governo ed al Parlamento regionale di porre fine a questa inutile odissea dei lavoratori forestali, trovando nell’immediato le risorse finanziarie per assicurare il completamento delle giornate lavorative e nel medio-lungo termine la conclusione dell’iter di riforma complessiva dell’intero comparto, secondo le indicazioni delle organizzazioni di categorie sostenute dai territori e dalle comunità per mezzo dei loro amministratori.
Esprimiamo infine la nostra vicinanza e solidarietà ai lavoratori forestali attualmente in stato di agitazione ed alle loro famiglie, con la consapevolezza che il loro lavoro rappresenta un elemento fondamentale per la tutela e salvaguardia del patrimonio ambientale e per qualificare sempre di più il nostro territorio.
Democratici per Castelbuono