E’ entrata nel vivo l’ottava edizione del borgo dei borghi all’interno della trasmissione alle falde del kilimangiaro su Rai tre.
I riflettori della Rai sono puntati , tra i tanti borghi concorrenti anche su Geraci Siculo, che rappresenta quest’anno la Sicilia, un onore, un piacere, una grande responsabilità per una piccola comunità montana, che con questa sfida a cui è sottoposta prova a farsi conoscere al grande pubblico, mette in campo le proprie risorse umane e lo spirito di sana competizione, tipica delle gare, che se ben gestito, non può che portare benessere alla collettività, oltre che una visibilità importante per un rilancio anche turistico e culturale di cui i piccoli centri montani hanno bisogno.


Geraci Siculo, vanta origini molto antiche, il suo nome Yerax , significa avvoltoio, costruito su una rocca dove volteggiavano , rapaci, falchi , un luogo inespugnabile, fortezza.
Del suo castello restano solo ruderi, ma sono cosi particolari e suggestivi che una mente capace di immaginare, sa intuire e vedere tra le pietre i fasti di un tempo, quando Geraci era dominata dalla nobile famiglia dei Ventimiglia, con la sua prestigiosa storia.
Ricca di chiese, Geraci ha un vero e proprio culto per la bellezza della semplicità, le case costruite l’una vicina all’altra sembrano una fortezza, nella fortezza, affiancate si proteggono dal vento e dalla nebbia che come nuvola spesso avvolge il paese donando fascino e mistero ai suoi vicoli .


Le strade silenziose, costruite in pietra, sono pulitissime ed i balconi fioriti, sono un trionfo di colori , in particolare in estate i gerani sembrano dei pennelli di colore, che addolciscono lo sguardo di chi posa su di essi l’attenzione, poi ci sono i garofanini del poeta, una delizia per la vista e per le menti romantiche, che si aprono generosi alla vita, le massaie geragesi ci tengono moltissimo alle loro amate piante e le curano con attenzione particolare.
Tra le chiese non possiamo non ricordare Santa Maria Maggiore, in cui tra le altre cose è custodita oltre una Madonna del Gagini, il quadro dell’Annunziata, la cui storia è una fiaba e a cui i geragesi sono molto legati, ed ancora Santa Maria la porta che custodisce un crocifisso ligneo di straordinaria bellezza, il Cristo amato da tutti i devoti geragesi, un cristo dal volto umano e sofferente nell’espressione, raccoglie ogni tre maggio al suo cospetto per una processione solenne che è una preghiera vivente, una grande quantità di geragesi che vivono fuori dal borgo e che sentono un richiamo fortissimo per la celebrazione di questa festa, dallo spirito ad altissimo contenuto religioso.


A Geraci si respira aria “pulita” i polmoni non possono che beneficiare di ciò, l’acqua è buonissima e piena di proprieta organolettiche importantissime, ricercatissima soprattutto per la cura del corpo e la sua alta funzione depurativa.
Ci sono due grandi conventi che sono stati recentemente ristrutturati e che raccontano la presenza dei frati e della loro cultura contadina semplice, la’ dove, in una comunità ci sono stati dei frati si sa, che questi hanno da sempre studiato, prodotto cultura e conservato tradizione e storia.
In particolare oggi il convento dei cappuccini è grazie al lavoro sapiente di alcuni dei suoi responsabili, un vero museo , un luogo di testimonianza di quella cultura contadina ed artigianale che ha reso Geraci quella che è oggi, anche le monache di clausura nel convento di San Giuliano erano note per la prestigiosa manifattura dei centrini inamidati di rara bellezza, espressione della pazienza, gusto e garbo che passava dal lavoro attento delle mani delle donne, che intrecciavano cotone e preghiere .
Geraci è ricca di maestranze artigianali, il maniscalco, il falegame, il fabbroferraio, lo scalpellino, non parliamo poi dei profumi inebrianti dei panifici che sfornano pane buonissimo e dolci dal sapore antico, le verdure degli orti, poi sono delizie del palato, quanta cura e amore nel cibo che nutre non solo il corpo , ma lo spirito, quando le famiglie si riuniscono.
Non possiamo dimenticare poi l’importante lavoro dei pastori, che infaticabili continuano un mestiere antichissimo, ormai praticato da pochi, ma molti dei nostri giovani hanno deciso di continuare a mantenere viva questa tradizione ed a loro và la nostra gratitudine per la storia che continuano a scrivere con la loro fatica quotidiana, sopportando i capricci del tempo e le fatiche della gestione delle greggi, la transumanza è uno di quegli eventi che ancora a Geraci si fa, una ricorrenza importante una festa della vita.


Vorremmo poter ricordare i nomi dei nostri pastori, per chi li conosce, i loro volti sebbene segnati dalla fatica, sono con i loro visi gioiosi un orgoglio vivente, per i deliziosi formaggi che producono e le formine che sanno realizzare col caciocavallo, arte che richiede abilità e conoscenza dei segreti dell’arte dell’intreccio.
Molti giovani hanno deciso coraggiosamente di non lasciare il borgo e stanno investendo con la loro intelligenza e fatica sul futuro di questa piccola realtà, abbiamo bisogno del loro entusiasmo, della loro energia perchè non si perda la memoria e si proietti nuova energia e linfa progettuale, sul futuro dello stesso.
Votare Geraci Siculo è un piacere, il borgo mediovale merita tutta la nostra attenzione e non solo in relazione alla sfida appena iniziata, in cui si contende un titolo importante, ma perchè è davvero un gioiellino nel cuore delle Madonie, dal castello nei giorni di nitidezza si vede un panorama mozzafiato, dall’imponente vulcano dell’etna alle isole eolie, poi chi ha la fortuna di assistere agli spettacoli del volo del falco, non può che rimanere incantato, dalla destrezza dei falconieri e da quell’incredibile legame che lega l’uomo agli animali, un gioco di intelligenza, sintesi perfetta di addestramento, ma anche amore, sensibilità.


Assistere a questo spettacolo ci fa tornare ai tempi della caccia, alla storia antica, alle usanze del medioevo che vengono rievocate con costumi e giochi anche nella famosa giostra dei Ventimiglia, uno sguardo all’insù che genera stupore, meraviglia.
Le campane, rintoccano gioiose nelle ore più importanti della giornata, scandiscono non solo il tempo, ma la vita che scorre, come il battito del cuore che non sentiamo, ma che ci tiene in vita. E’ poi vogliamo dimenticare la tenerezza delle serenate? Sposarsi a Geraci significa, festa, danza, musica , allegria, lo schottisch di Geraci fa danzare come farfalle, nelle fresche serate estive, tra un buon vino e tanta allegria.
Votate, votate, c’è una pagina internet per votare questo gioiellino fatelo e venite a trovarci, non mancheranno ospitalità, buon cibo, aria ed acqua purissima, un luogo di pace, dove trovare ristoro dalla vita frenetica della città.
Passeggiare per Geraci sarà un tornare indietro nel tempo e risentire il battito gioioso della vita, un abbraccio con la natura e i suoi ritmi meravigliosi.