Con una nota indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri
Giuseppe Conte,al ministro dell’istruzione Lucia Azzolina e
al ministro della salute Roberto Speranza, si chiede l ‘immediata revoca (in
riferimento all’ultimo Dpcm) dell’ obbligo continuativo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie
durante le lezioni scolastiche anche in condizioni di assoluta staticità.

“Da genitore sono fortemente preoccupato per tutti i bambini che già dopo
solo pochi giorni dall’entrata in vigore del nuovo Dpcm
hanno manifestato  forti disagi e
talvolta anche qualche, seppur lieve, malore.
Condivisibile la scelta di provare con la didattica in presenza, anche
se resto sempre piu’ convinto che l’inizio dell anno scolastico (almeno
per i primi mesi) sarebbe stato meglio farlo con la Dad, ma non si puo’
pretendere che un bambino tenga la mascherina per 8 ore di seguito anche
in condizioni di assoluta’ staticita’ e per giunta dopo che tra l’altro
erano state gia’ applicate con rigore tutte le misure anti-
contagio previste per le scuole.
I bambini non sono robot( non lo sismo noi adulti figuriamoci loro),
anche se vengono obbligati a tenere la mascherina in maniera
continuativa, inevitabilmente e per istinto puo’ capitare che spostano o
abbassano la mascherina incosapevolmente piu volte durante l arco delle
lezioni scolastiche e basta  un semplice colpo di tosse o uno starnuto
in qui momenti di disattenzione per vanificare gli sforzi fatti durante
l arco di ogni giornata scolastica.
Giusto prendere tutte le precauzioni ma l esagerazione non puo essere
tollerata specialmente quando si tratta di bambini che siappiamo
benissimo  non tutti manifestano i loro disagi o per vergogna o per
timidezza e l utilizzo continuativo della mascherina per diverse ore al
giorno “e’ un disagio” che non puo’ e non deve essere trascurato.
Oggi ho voluto lanciare questo appello appositamente  per fare sentire
la voce di tutti gli alunni italiani costretti ad una misura
intollerabile e inaccettabile che purtroppo non puo’ che arrivare
soltanto attraverso noi adulti.
Tra l altro  la    Convenzione ONU  sui diritti
dell’infanzia,  ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991 con la legge n.
176, prevede( Ascolto delle opinioni del minore art. 12 ) il diritto
dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li
riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in
adeguata considerazione le opinioni.
Mi chiedo a questo punto se il governo nelle proprie scelte abbia tenuto
conto dell’ *articolo 12* e qualora non lo avesse fatto che lo faccia
immediatamente.

Si aggiunga che lo stesso Governo ha vietato
nell’ultimo Dpcm la didattica in presenza per i
ragazzi delle scuole superiori, ammettendo
esplicitamente la pericolosità della frequenza della
scuola in presenza.

Pertanto per le motivazioni espresse *chiedo* che
venga valutata l’immediata revoca (in riferimento all’ultimo
Dpcm) sull’ obbligo dell’utilizzo dei dispositivi di protezione delle
vie
respiratorie durante le lezioni scolastiche anche in condizioni di
assoluta staticità, se invece il governo oggi reputi che la scuola non
e’ piu’ un luogo sicuro cosi’ come constatato negli ambienti
universitari e delle scuole secondarie di secondo grado si proceda
con l’ attivazione immediata della Dad in tutto il territorio Nazionale
anche per gli alunni della scuola dell infanzia primaria e secondaria di
primo
grado.”

I contenuti della nota :

Al Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte
Al ministro dell’istruzione Lucia Azzolina
Al ministro della salute Roberto Speranza
e.p.c. al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
oggetto: richiesta revoca (in riferimento all’ultimo Dpcm) obbligo
utilizzo dispositivi di protezione delle vie respiratorie durante le
lezioni scolastiche anche in condizioni di assoluta staticità o in
alternativa estensione e attivazione immediata Dad in tutto il
territorio Nazionale anche per gli alunni della scuola primaria e
secondaria di primo grado, applicazione Convenzione ONU sui
diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
Gentile Presidente, gentili ministri, considerato che secondo
l’ultimo Dpcm le attività didattiche per le scuole
dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado,
continueranno a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio
dei dispostivi di protezione delle vie respiratorie per tutti i
bambini da 6 anni in su, anche in condizioni di staticità.
Visto che, prima dell’inizio dell’anno scolastico, nonostante
siano state rispettate con rigore tutte le misure anti-
contagio previste per le scuole, oggi e’ giunta,
inspiegabilmente da parte del governo l’esigenza
improvvisa e inaccettabile di far tenere in maniera
continuativa le mascherine anche seduti al banco.
Preso atto che in questo modo gli alunni sarebbero costretti
a tenere le mascherine per circa 8 ore al giorno in maniera
continuativa, tenendo conto anche del fatto che già dopo
solo pochi giorni dall’entrata in vigore del nuovo Dpcm
diversi bambini hanno manifestato un forte disagio e
talvolta anche qualche, seppur lieve, malore.
Si vuole ricordare inoltre che La Convenzione ONU sui diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rigths of the
Child – CRC), approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni
Unite il 20 novembre 1989, e ratificata “dall’Italia” il 27 maggio
1991 con la legge n.176, è divenuta il trattato in materia di diritti
umani con il più alto numero di ratifiche: ad oggi sono 196 gli Stati
che si sono vincolati giuridicamente, tramite la ratifica, al rispetto
dei diritti in essa riconosciuti.
Per fare un breve riepilogo la Convenzione rappresenta un testo
giuridico di eccezionale importanza poiché riconosce, in forma
coerente, tutti i bambini e tutte le bambine del mondo come titolari
di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici.
Essa e’ composta di 54 articoli e il suo testo è diviso in tre parti: la
prima contiene l’enunciazione dei diritti (artt. da 1 a 41), la
seconda individua gli organismi preposti e le modalità per il
miglioramento e il monitoraggio della Convenzione (artt. 42-45),
mentre la terza descrive la procedura di ratifica (artt. 46-54).
Completano la Convenzione tre Protocolli opzionali, approvati tra
il 2000 e il 2011, concernenti i bambini in guerra, lo sfruttamento
sessuale e le procedure di reclamo.
I Principi fondamentali dei diritti dell’infanzia
sono quattro e recitano nel seguente modo:
a) Non discriminazione (art. 2): i diritti sanciti dalla Convenzione
devono essere garantiti a tutti i minori, senza distinzione di razza,
sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei
genitori.
b) Superiore interesse (art. 3): in ogni legge, provvedimento,
iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica,
l’interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità.
c) Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del
bambino e dell’adolescente (art. 6): gli Stati devono impegnare il
massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano
sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione tra Stati.
d) Ascolto delle opinioni del minore (art. 12): prevede il diritto
dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li
riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in
adeguata considerazione le opinioni.
Secondo quest’ ultimo principio si evince
chiaramente che il governo ancora prima di
prendere decisioni definitive sull’utilizzo
continuativo dei dispositivi di protezione delle vie
respiratorie durante le lezioni scolastiche anche in
condizioni di assoluta staticità avrebbe dovuto
procedere all’ascolto delle opinioni del minore e/o
dei genitori, e solo successivamente sulla base delle
considerazioni acquisite arrivare ad una adeguata
conclusione.
Si aggiunga che lo stesso Governo ha vietato
nell’ultimo Dpcm la didattica in presenza per i
ragazzi delle scuole superiori, ammettendo
esplicitamente la pericolosità della frequenza della
scuola in presenza.
Pertanto per le motivazioni espresse si chiede che
venga valutata l’immediata revoca (in riferimento all’ultimo
Dpcm) sull’ obbligo dell’utilizzo dei dispositivi di protezione delle
vie
respiratorie durante le lezioni scolastiche anche in condizioni di
assoluta staticità, se invece il governo oggi reputi che la scuola non
e’ piu’ un luogo sicuro cosi’ come constatato negli ambienti
universitari e delle scuole secondarie di secondo grado si proceda
con l’ attivazione immediata della Dad in tutto il territorio Nazionale
anche per gli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado.
Certi della vostra attenzione e di un celere riscontro si porgono
distinti saluti.
F.to
  Puleo Calogero
  (vicesindaco del comune
di Blufi-PA)