Un aereo dell'AirItaly. ANSA/TELENEWS

Molte compagnie aeree non hanno ancora rimborsato i voli cancellati nel periodo del primo lockdown; il problema potrebbe riproporsi nuovamente, anche a seguito delle più recenti restrizioni che stanno coinvolgendo la gran parte delle regioni italiane.

E difatti, molti passeggeri si trovano a non poter usufruire dei biglietti aerei già acquistati, a causa delle nuove restrizioni che limitano la circolazione delle persone fisiche da e per alcune Regioni italiane, situate nelle zone rosse e arancioni.

L’ENAC ha già registrato molte segnalazioni di passeggeri cui è stato negato il rimborso dei biglietti non più utilizzabili a causa di tali limitazioni. Con il comunicato del 6 novembree ha richiamato le compagnie al rispetto della normativa che prevede l’obbligo di rimborsare i passeggeri, che abbiano voli programmati sugli aeroporti situati in queste zone, e che quindi, per motivi indipendenti dalla loro volontà, non possono usufruire del volo.

Le compagnie aeree, specie alcune, stanno dando il peggio di sé, durante questa pandemia: non solo vi sono ancora migliaia di passeggeri che aspettano i rimborsi di voli cancellati a inizio lockdown (e, a tale proposito, non è bastato nemmeno il richiamo dell’Antitrust ad un rispetto delle regole in tema di rimborsi) – afferma Lillo Vizzini, presidente provinciale Federconsumatori Palermo – adesso stiamo assistendo al rifiuto di rimborsare i biglietti di chi, risiedendo in zona rossa o arancione, non può più effettuare il viaggio. L’Ufficio Legale di Federconsumatori è pronto, non solo a dare assistenza ai passeggeri, ma a veicolare ogni singola diffida anche all’Antitrust, in modo da scoraggiare ulteriori scorrettezze. Abbiamo preparato un facsimile di richiesta di rimborso da inviare quanto prima alla compagnia”.