Parlare di gratitudine serve per ricordare a molti che spesso naufragano nell’indifferenza e nell’egoismo dei sentimenti, che saper essere grati è non soltanto riconoscenza per un bene ricevuto, ma un’atteggiamento importante da avere nei confronti della vita stessa. Siamo continuamente spettatori di continui miracoli che l’universo ci mette a disposizione, sebbene passino inosservati sotto lo sguardo frettoloso e disattento di molti, che danno per scontato tutto. La gratitudine è un’importante meccanismo di purificazione che consente di fare pulizia sulle negatività che abbiamo dentro, i pensieri, i comportamenti.

Non ci rendiamo conto che siamo co-creatori di meraviglia, la vita non è solo quello che ci capita, ma quello che lasciamo che capiti, con il nostro atteggiamento. La parola grazie, è una parola potente, magica, qualcuno suggerisce che dovremmo imparare ad usarla di più. Nella gratitudine c’è il sentimento del ricordo, l’affetto, il desiderio di restituire il bene ricevuto, verso qualcuno che è stato gentile con noi, ma non solo , spesso anche le sofferenze, i travagli ci aiutano a spianare strade che altrimenti non avremmo attraversato, qualche volta dobbiamo essere grati anche alle lacrime, perchè ci hanno permesso di superare situazioni per noi nuove e inimmaginabili, rafforzando il nostro carattere e mostrandoci orizzonti nuovi.

Solo gli egoisti non sanno dire grazie, quelli che pensano che tutto sia dovuto, vivono nutrendosi di aspettative e pretese e dimenticano che se qualcuno ti ha donato del tempo o altro lo ha sottratto a se stesso per un bene comune, certo il bene si fa senza memoria, nel senso che nessuno deve pensare che necessariamente l’altro debba ricambiare il bene, il bene se è sincero lo si fa senza pensare di ricevere nulla in cambio, l’universo state tranquilli non dimentica, c’è una legge universale che a noi sfugge, ma che ricrea equilibri laddove sono sfuggiti al nostro sguardo e controllo. Il sentimento della gratitudine richiede non solo empatia, ma intelligenza emotiva, che sa riconoscere nelle cose e nelle persone la forza che risiede nell’universo. Namastè, è una parola che spesso sentiamo dire, in essa è racchiusa la logica dell’esistenza, riconoscere nell’altro, la scintilla divina che possiede in quanto parte dell’universo, se soltanto facessimo tesoro di questo concetto comprenderemmo meglio che siamo tutti profondamente legati e interconnessi, non ci sarebbero invidie, ingiustizie, competizioni, ognuno capirebbe che il fine ultimo di questa esistenza è il bene comune.

In questo momento di grande smarrimento collettivo dove tutto sembra privo di una logica comprensibile che sfugge alla ragione , dovremmo reimparare a prendere confidenza con noi stessi e con le cose belle che ci appartengono, esprimere gratitudine per quello che abbiamo dovrebbe insegnarci ad averne cura sempre , la salute, gli affetti, l’amore , il lavoro., la vita stessa. Questa pandemia prima o poi passerà, non ci lascerà senza un segno forte, nel tanto male che stiamo vivendo per le conseguenze che tutti stiamo subendo, ricordiamoci del bene che avevamo e che stiamo perdendo , proviamo ad essere più grati e generosi verso il bene che abbiamo conosciuto , forse impareremo ad avere una visione meno egoistica dell’universo che abitiamo.