Cefalu’ è un gioiellino costruito ai piedi di una roccia imponente che sorprende chiunque vi posi lo sguardo, sia che venga dal mare o che venga dalla terra. Le case si distribuiscono come un mantello quasi a volere coprire il territorio antistante con lucine colorare la sera, che donano con i riflessi del mare un’immagine poetica e suggestiva a tutto il paesaggio. Di Cefalu’ non ci si può non innamorare, spiccano come custodi di questo territorio le meravigliose torri del duomo, noto in tutto il mondo per la sua bellezza e storia, considerato patrimonio dell’umanità. Il duomo venne edificato per volontà di Ruggero II d’Altavilla, durante una traversata per raggiungere Palermo, fu colto da una inaspettata tempesta in mare, spaventato per la sua vita, invocando l’aiuto del Signore, giurò che avrebbe fatto costruire una cattedrale, li dove avesse trovato riparo , quel luogo fu Cefalù e li fu edificato questo straordinario Duomo con le sue splendide torri, visitabili da maggio ad ottobre, con un percorso guidato straordinario. Il turista e non può immergersi in un vero e proprio viaggio ascenzionale, salendo tantissimi gradini che ti portano alla fine in un corridoio che unisce le due torri dalle quali è possibile vedere uno spettacolo entusiasmante, non solo del paesaggio che sta fuori la cattedrale, ma anche il suo interno, dove domina come rosa prepotente bellissimo , il mosaico che ritrae il Cristo Pantocratore, l’onnipotente , il Signore del mondo. In questa meravigliosa immagine incastonata nell’abside, il cristo esprime la sua doppia natura divina ed umana, i colori hanno una loro importante simbologia, tutto viene considerato una preghiera in pittura. Significativo la posizione delle mani che invitano al silenzio, ma anche ricordano l’unità, il libro del vangelo aperto alla pagina in cui si legge: “io sono la luce del mondo, chi segue me non vagherà nelle tenebre” l’immagine è l’emblema del Cristo luce, che annuncia se stesso come re, sacerdote, profeta. Le due torri hanno forma diversa sebbene sembrino gemelle, una ricorda il potere della chiesa, l’altro quello dei re, la diversità si coglie nella loro pianta e nei merli che si trovano in alto, in una torre si intravedono fiammelle, nell’altra merli che ricordano le corone reali. In questi giorni Cefalu’ la regina marinara delle madonie, sembra irriconoscibile, le strade del centro storico sono quasi deserte e mentre si attraversano i suoi meravigliosi vicoli e stradine, senti i tuoi passi che risuonano in un silenzio anormale, generato dal fatto che causa della nuova emergenza sanitaria la gente sta a casa, i turisti sono pochissimi, la gente del luogo riconosce che non è la Cefalu’ di sempre, i bar e i luoghi di ristorazione, i cinema sono chiusi, scintillano ancora le vetrine dei negozi del centro completamente vuoti. I visi sono stanchi e preoccupati. Lo spettro della difficoltà che tutti stiamo vivendo è palpabile ovunque, ed ogni passo è una preghiera di riflessione per le conseguenze di tutto quello che ci stà capitando. È un momento di grande difficoltà , la tempesta è in atto e da credenti oltre che al buon senso e al richiamo al senso di responsabilità ci affidiamo alla preghiera. Nella tempesta l’uomo ha da sempre sentito l’urgenza ed il bisogno di essere aiutato da quello che alcuni chiamano Dio, altri Maometto, il budda etc… La natura meravigliosa continua a fare doni speciali con i suoi tramonti, Cefalu’ ha un litorale che somiglia ad un cuore, si pecchia armonioso ogni giorno in un cielo magico, in cui governano indisturbati i gabbiani, ma qualcosa non è più lo stesso, da quando questo maledetto virus serpeggia tra noi senza un volto riconoscibile. Passeggiando la meraviglia dei luoghi sembra ingannare i sensi, come se tutto è normale ed uguale a sempre, in realtà non è affatto cosi, è per questo che ricordiamo a tutti il senso di responsabilità nei comportamenti da seguire e non dimenticare di rivolgere una preghiera a lui al Cristo Onnipotente perchè sostenga il nostro cammino e ci protegga.

“Tu, o Salvatore, mio Signore Gesù Cristo […] tu che sai fare dopo la tempesta la calma, salvaci in questa ora con la tua virtù, ed io fo questo voto: se uscirò salvo dai flutti e non sarò esca ai pesci; se non romperò le secche, e sano e salvo giungerò ad afferrare qualsiasi lido della terra, in questo lido stesso, ad onore e gloria di Te, Salvatore, e degli Apostoli, farò costruire un Tempio.” questa secondo la leggenda la preghiera che Ruggero II recitò, che sia monito per tutti noi che stiamo vivendo la nostra tempesta.

Domenica Mirianainviato39 minuti fa

Visualizzato da Domenica Miriana alle 20:10