Società

Soppresso il servizio di vigilanza negli uffici postali. Lunghe attese e tensione

“I vertici delle Poste in Sicilia hanno deciso di sopprimere il servizio di vigilanza negli uffici conseguente disagio per i lavoratori e per gli utenti. Si dimentica che oggi la tensione è alle stelle a causa delle lunghe attese causate dalle restrizioni per il Covid19”. La denuncia arriva da Slp Cisl Sicilia, Failp Sicilia e Confsal Sicilia che da tempo chiedono interventi risolutivi e che sottolineano come i tagli al personale con la conseguente presenza di meno operatori allo sportello, insieme alle misure anticontagio da Covid, determinino lunghe code negli uffici. “Gli spazi delle sportellerie – aggiungono i sindacati – consentono l’ingresso di un flusso limitatissimo di persone. Per non incorrere in sanzioni e prevenire il rischio contagio da Covid, si devono osservare le disposizioni diramate dai vari ministeri. Il conseguente malcontento della cittadinanza siciliana causato dalle ore di attesa, viene letteralmente scaricato sui lavoratori con possibili rischi anche per l’incolumità personale. Da qui l’esigenza non solo di mantenere ma anzi di rafforzare il servizio di vigilanza che invece è stato abolito”. Slp Cisl, Failp e Confsal ricordano come, a ridosso del lockdown, l’azienda avesse affidato (in pochi uffici) la gestione degli ingressi, agli istituti di vigilanza con buoni risultati. “La soppressione di questo servizio -proseguono i sindacati -si traduce nello scaricare -o le responsabilità civile e penale ai direttori degli uffici e al quel poco di personale rimasto in servizio ovvero gli sportellisti”.
Secondo i sindacati “ancora una volta i lavoratori diventano il parafulmine del sistema. L’esasperazione per le lunghe attese della clientela, la chiusura di uffici postali e la carenza di operatori creano tensioni, resse e improperi contro i lavoratori di Poste”. Slp Cisl, Failp e Confsal si rivolgono alle istituzioni “affinché un problema sociale possa essere preso in considerazione”. “Riteniamo che un incontro fra istituzioni, azienda, parti sociali, Anci – afferma Giuseppe Lanzafame, segretario generale di Slp Cisl Sicilia – possa essere utile alla causa.
I lavoratori sono esausti, non sanno più quali sono le priorità giornaliere, senza un indirizzo chiaro da parte datoriale. Un’ emergenza va gestita come tale, ma un cambio radicale del modello avrebbe bisogno di modifiche serie e ulteriori risorse. L’assenza di risposte ci vedrà costretti ad ulteriori posizioni, anche più rigide a difesa dei clienti e lavoratori di poste”.

redazione

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