Territorio

Ospedale di Petralia Sottana, riceviamo e pubblichiamo

    In data 12 Ottobre, viene diramato un comunicato stampa, nel quale viene individuato, dal Commissario all’emergenza Covid, Dr. Renato Costa, che presso l’Ospedale “Madonna S.S. dell’Alto” di Petralia Sottana, saranno attivati 120 posti letto Covid, lasciando soltanto il Poliambulatorio e i servizi legati all’emergenza urgenza.

In data 15 Ottobre, dopo un breve sopralluogo dello stesso Commissario presso l’Ospedale, dove incontra i Sindaci madoniti, altro comunicato diceva che il “Madonna dell’Alto” di Petralia Sottana, potrà ospitare fino ad un massimo di 100 posti letto Covid, SENZA FAR VENIR MENO I SERVIZI SANITARI ORDINARI GIA’ EROGATI, ed i Sindaci hanno prontamente aderito alla possibilità che la struttura venga messa a disposizione per fronteggiare la pandemia. Continua il comunicato dicendo che gli amministratori del territorio, ritengono che è una occasione che potrà rappresentare la riqualificazione e il rilancio dell’Ospedale.

Considerato che nell’ordinamento italiano, il Sindaco è l’autorità sanitaria locale, a cui spetta condividere oppure no, per il benessere dei loro cittadini e la sicurezza della salute pubblica, la realizzazione di strutture con finalità sanitarie, sorge spontaneo fare alcune riflessioni;

  • Perché è stato scelto l’Ospedale di Petralia Sottana, per l’attivazione di 100 posti letto Covid, il quale dista circa 70 Km dal primo centro Spoke e 110 da quello Hub più vicino, con le condizioni di viabilità e meteo avverse visto l’approssimarsi dell’inverno?
  • Perché da almeno 10 anni a questa parte, non si è riusciti a trovare personale Medico ed Infermieristico, volto a sopperire la carenza venutasi a creare per le innumerevoli quiescenze e mobilità, lasciando i servizi e le UU.OO. sottorganico, ricorrendo all’utilizzo di lavoro straordinario per garantire la normale attività?
  • E’ ipotizzabile realizzare la trasformazione di una parte dell’Ospedale, in Covid, lasciando i servizi e le UU.OO. a svolgere la loro attività ordinaria, preservando la sicurezza di quest’ultima, alla luce di un impianto di aereazione unico?
  • Perché la RSA di Petralia, come da comunicato stampa, in un primo tempo, doveva spostarsi presso l’ospedale vecchio, mentre adesso si ipotizza di andare a Castelbuono, con la difficoltà per il personale ASP e PFE, su cui ricadrebbe una mobilità d’Ufficio, con le conseguenti difficoltà, sommate a quelle dei pazienti.
  • Infine, al personale Medico, Infermieristico, OSS ed Ausiliario, che dovrà svolgere la propria attività professionale con i pazienti Covid, sarà garantita una condizione di sicurezza e di serenità lavorativa durante le proprie ore di lavoro, fornendo gli adeguati DPI idonei ad evitare rischi di contagio per sè, per i propri familiari e per la popolazione madonita?

Detto ciò riteniamo, che alla luce dei numeri della pandemia, sia necessario reperire posti letto per pazienti Covid, ma riteniamo pure, che se si fosse voluto investire seriamente su questo territorio, si poteva pianificare sull’ospedale vecchio, una riqualificazione strutturale, destinandolo a centro Covid, senza intaccare i pochi servizi e reparti ad oggi presenti presso il “Madonna dell’Alto” di Petralia Sottana.

Più di prima, rispetto al passato, I Sindaci questa volta si stanno assumendo la responsabilità di decidere per i loro cittadini, non solo per il destino dell’Ospedale “Madonna S.S. dell’Alto” ma anche della TUTELA, ATTUALE E FUTURA, DELLA SALUTE DELLA POPOLAZIONE MADONITA.

Michele Pepe

                                                                                                          

redazione

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