Madonie

FINE SETTIMANA PIENO DI IMPEGNI PER IL SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO SICILIANO

Il Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano (SASS) è
stato impegnato su più fronti: esercitazioni, verifiche, mantenimenti, riunioni e dibattiti.
Sabato 10 Catania ha ospitato la Direzione Nazionale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e
Speleologico (CNSAS). Contemporaneamente sull’Etna si è svolta un’esercitazione di soccorso
alpino seguita e ripresa da una troupe della Rai Sicilia e a Palermo, sulle pareti di Monte
Pellegrino, si sono svolte le verifiche per i nuovi operatori di soccorso alpino. Venerdì 09 e
sabato 10 si è svolto il mantenimento per gli istruttori regionali e per i tecnici specialisti in
recupero di soccorso speleologico, in presenza degli istruttori della scuola nazionale del
CNSAS, prima sulle pareti di Acqua rocca (Etna) e poi presso la grotta Abisso del Vento, a
Isnello (PA).
La Direzione Nazionale del CNSAS ha scelto la Sicilia per la consueta riunione nazionale e per
l’occasione, il sabato pomeriggio, i vertici del SASS hanno portato al presidente nazionale
Maurizio Dellantonio, e a tutti i suoi consiglieri, i saluti di tutti i volontari.
Durante l’incontro il presidente Maurizio Dellantonio ha ribadito come sia importante l’impegno e
il lavoro dei volontari di soccorso alpino in un territorio come quello siciliano, che ha delle
montagne, delle grotte e dei canyon importanti.
L’attività di escursionismo in Sicilia è sempre più in crescita: i trekking sull’Etna, sui Nebrodi,
sugli Iblei, sui Peloritani e sulle Madonie, alla riserva dello Zingaro, sullo Stromboli e Vulcano,
l’arrampicata sulle falesie, dislocate nei territori del messinese, ragusano, siracusano,
palermitano e trapanese, frequentate sempre più dai giovani climbers, così come le esplorazioni
nelle grotte e nelle forre.
L’importanza di una struttura come quella del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano è
sempre più necessaria.


Lo spirito che contraddistingue il volontario del CNSAS, che già per passione nasce alpinista o
speleologo, è la peculiarità di un corpo come il CNSAS. Uomini e donne che si addestrano
professionalmente per garantire un tempestivo ed efficace soccorso sanitario in ambiente
impervio e ostile, per aiutare, chi come loro, vive la natura, sopra e sotto la terra.
La legge 74/2001 definisce le finalità del CNSAS, che sono:
soccorso degli infortunati, dei pericolanti ed il recupero dei caduti nel territorio montano,
nell’ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale;
contribuire alla prevenzione e alla vigilanza degli infortuni nell’esercizio delle attività connesse in
queste zone;
concorrere al soccorso in caso di calamità, in cooperazione con le strutture della Protezione
Civile, nell’ambito delle proprie competenze tecniche e istituzionali.

Redazione

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