Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani, vista la situazione di emergenza nella quale ci troviamo in questo periodo a causa della pandemia ed alla luce dell’emanazione del nuovo DPCM da parte del Presidente del Consiglio dei ministri, vuole sottoporre all’attenzione del Comitato tecnico scientifico la difficile situazione che sta attraversando il settore della scuola.
Come abbiamo potuto apprendere dai media, il numero dei contagi sale ogni giorno ed attualmente si attesta intorno ai 5.327 contagi (343.770 il dato complessivo) e 28 morti, con il totale delle vittime che sale a 36.111.
Nelle prossime settimane, tuttavia, si prevedono ulteriori aumenti così come confermato anche da Hans Kluge, direttore della sezione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità, che ha indicato nei mesi di ottobre e novembre il periodo più delicato sul fronte del coronavirus con un boom di casi e un tasso di mortalità più alto.
In questo contesto, il Governo ha provveduto a prorogare lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021 e ad adottare provvedimenti restrittivi come l’uso della mascherina anche all’aperto, pena multe da 400 a 1.000 euro, con maggiori controlli sugli assembramenti lasciando alle regioni la possibilità di introdurre misure ancor più severe.
Noi docenti che viviamo la scuola ogni giorno rileviamo che sono in costante aumento le classi che gradualmente vanno in sorveglianza attiva, isolamento o in quarantena. Ciò nonostante, i docenti delle classi interessate “possono” rimanere a scuola rendendo un’autodichiarazione che attesti l’utilizzo delle misure e dei dispositivi di sicurezza – che ricordiamo è rappresentata dalla sola mascherina di tipo chirurgico – divenendo un potenziale veicolo di contagio.
Premesso ciò, il CCNDU intende porre alcuni quesiti al Comitato Tecnico Scientifico ed alla Ministra dell’Istruzione in vista del concorso straordinario per il ruolo che si terrà a partire dal 22 ottobre e fino al 16 novembre p.v. in sedi dislocate presso i plessi scolastici di tutto il territorio nazionale.
Tenuto conto che lo svolgimento delle prove è stato programmato in concomitanza alle lezioni, per sessioni mattutine e pomeridiane, e che inevitabilmente la partecipazione alla procedura impedisce ai docenti di poter svolgere il proprio servizio per recarsi alle sedi concorsuali a considerevoli distanze, senza alcuno spirito polemico o ostativo chiediamo rassicurazioni circa la delicata procedura che sta per avviarsi.
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