L’ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) ribadisce il rispetto delle regole e la pedissequa osservanza, in questi mesi, dei protocolli dettati da DPCM Anti COVID all’interno delle sale cinematografiche. In queste ore, sugli organi di stampa nazionale, si stanno lanciando messaggi allarmanti sullo stato di sicurezza di tali esercizi pubblici.

“Sentiamo il dovere di ribadire che dalla data di riapertura delle sale, avvenuta il 15 giugno scorso – sottolinea l’ANEC –non si è registrato alcun caso di contagio nelle nostre strutture. Si tratta di ambienti sicuri e vivibili. I numeri ci danno ragione in tal senso”.

Grazie al know how degli esercenti, alla lunga esperienza di esercizi aperti al pubblico, i cinema sono luoghi che possono vantare alti standard di sicurezza. Dalle multisale, alle medie e piccole sale di provincia, gli ampi spazi che da sempre caratterizzano tali ambienti garantiscono il distanziamento in platea. Così come l’assegnamento dei posti a sedere già in biglietteria.

La tracciabilità attraverso la registrazione di ogni spettatore e l’igienizzazione degli ambienti ad ogni spettacolo. “Regole rispettate alla lettera dai noi esercenti – sottolinea il Presidente ANEC, Mario Lorini – continueremo a farlo senza ombra di dubbio. Il mondo del cinema non si è ribellato alla mascherina in sala così come alle altre regole stringenti che hanno inequivocabilmente penalizzato il settore. Ma dobbiamo stare attenti a non lanciare messaggi fuorvianti attraverso i media. In realtà, abbiamo preso immediatamente contatto con il Ministero per i Beni e le attività culturali e con il Ministero per gli Affari Regionali e abbiamo avuto rassicurazioni che ad oggi non ci sono disposizioni, il rischio di un inasprimento delle misure di sicurezza nei confronti delle sale o addirittura di chiusura. Dunque, l’invito è quello di evitare allarmismi privi di fondamento. Cautela, sicurezza, rispetto delle regole in ambienti sanificati e sicuri. Noi siamo scesi in campo e non ci siamo tirati indietro. Ma quello che chiediamo è di non infliggere un altro duro colpo al comparto. Non disincentiviamo il pubblico a tornare a godere della visione in sala – e aggiunge – Il cinema può e deve essere considerato una forma di svago in piena sicurezza. Ne è un esempio lampante l’esperienza dell’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Un evento di portata internazionale con le giuste misure si può gestire, dunque, nel massimo della sicurezza – e conclude – Con la competenza che godono gli esercenti e i rigidi protocolli stiamo già offrendo un servizio di qualità. Una volta che nel buio della sala ci si accomoda nel proprio posto, lo sguardo è rivolto allo schermo. Il cinema è un’esperienza di immersione sicura e insostituibile”.