Il prestigioso riconoscimento, organizzato dalla “Fondazione antimafia Carmelo Battaglia” di Capo d’Orlano, giunto alla sua settima edizione, è stato conferito ai giornalisti Piero Fagone e Alessio Ribaudo per il loro costante impegno contro la criminalità organizzata.
Piero Fagone, cittadino onorario di Capo d’Orlando, già presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, ha condotto le sue battaglie antimafia come firma autorevole dell’AGI (Agenzia giornalistica italiana), del Giornale di Sicilia e della Rai, mentre il più giovane Alessio Ribaudo, con radici a S. Stefano di Camastra da dove ha iniziato la sua carriera giornalistica come corrispondente del Giornale di Sicilia, attraverso le colonne del Corriere della Sera.
“Figlio del movimento contadino dei Nebrodi, che – si legge nella motivazione dedicata ad Alessio Ribaudo, della redazione Grandi cronache del “Corriere” – da cronista di vaglia, ha condotto coraggiose inchieste sulla mafia dei pascoli, nel quadro di un appassionato impegno giornalistico, culturale e civile, con al centro la legalità e l’etica quali valori fondanti”.
La motivazione si riferisce particolarmente agli articoli che Alessio Ribaudo ha scritto sin dagli scorsi anni sul Corriere della Sera riguardanti l’attentato mafioso del 18 maggio 2016 nei confronti dell’allora presidente dell’Ente Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci – dal quale l’esponente politico è uscito miracolosamente illeso – e sull’agromafia e le relative infiltrazioni della criminalità organizzata anche sui Nebrodi.
Nelle precedenti sei edizioni del Premio Carnevale – curato dal docente universitario Antonio Matasso, che presiede la Fondazione – gli ambiti riconoscimenti sono stati assegnati al direttore del Tg2 Alberto La Volpe, agli storici Giuseppe Tamburrano e Stefano Caretti, all’ex ministro socialista Claudio Martelli, al sindacalista e parlamentare nazionale Guglielmo Epifani, a Placido Rizzotto (nipote del militante socialista ucciso dalla mafia) e allo sceneggiatore Nicola Badalucco, candidato all’Oscar.
“Il Premio intitolato a Salvatore Carnevale – ha detto il prof. Matasso – costituisce un riconoscimento a delle personalità che, a vario titolo, hanno contribuito alla lotta alla mafia, collegando così la storia del movimento contadino e socialista dei Nebrodi con le odierne battaglie di libertà contro cosa nostra e ogni tipo di criminalità organizzata”.
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