“Indignarsi del fallimento del click day, per ottenere il Bonus Sicilia, ovvero fino a 35 mila euro per ogni micro impresa idonea a partecipare al bando, è tardivo e quasi una routine di reazioni rispetto a ciò che di incredibile ogni giorno accade in Sicilia.
Abitiamo in una terra dove si vive di emergenze, espedienti e paradossi, quindi, gridare allo scandalo su ciò che è accaduto ci pare più populistico che cercare la soluzione al problema. Lo scrive Vincenzo Lapunzina, coordinatore regionale del comitato promotore delle Zone Franche Montane in Sicilia
Una delle idoneità per accedere al Bonus era la regolarità del DURC. Gli operatori economici, in particolare i resilienti delle terre alte della Sicilia, titolari di ditte individuali, in questi anni hanno dovuto scegliere se andare al supermercato, piuttosto che pagare le utenze elettriche e del gas di casa o dell’azienda, oppure mettersi in regola con l’Inps, tra l’altro. Qualcuno ha tenuto conto che in tanti hanno chiesto anticipazioni alle Banche per acquisire una temporanea idoneità e in passato della drammaticità per la mancanza di introiti adeguati a sbarcare il lunario? Per non parlare della perequazione della rete che in montagna funziona ancora a “pedali”.
In Sicilia – conclude – va riformato tutto, dalle fondamenta e soprattutto va difesa l’autonomia che i padri costituenti hanno concesso alla nostra terra. Si parta dai principi contenuti nello Statuto per dare – finalmente – dignità al popolo siciliano. Tutto il resto verrà da sé”.
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