L’ARCH Associazione ristoratori cefalù HO.RE.CA., critica la scelta del cick day che caratterizza l’assegnazione del fondo perduto a sostegno delle imprese.
Si plaude sicuramente all’iniziativa che il Presidente della Regione Sicilia, di concerto con l’Assessore al ramo, per la concessione del contributo a fondo perduto alle imprese, che durante il periodo di confinamento sono rimaste chiuse, ma non condivide e non ci convincono le condizioni contemplate nel bando e le modalità di accesso al potenziale aiuto.
L’ARCH (Associazione ristoratori Cefalù HO.RE.CA. che ad oggi rappresenta circa 50 ristoranti ) chiede un urgente, intervento per stoppare il bando sul “Bonus Sicilia” che di fatto sta tagliando fuori un numero consistente di attività. L’Associazione si rivolge anche a tutti i Deputati, affinché accolgano questo grido d’allarme proveniente dal tessuto produttivo e facciano sentire la loro voce nel Palazzo del Governo siciliano.
L’ARCH ritiene necessario rivedere diverse cosa tra cui: la richiesta della regolarità del DURC, la quale, a nostro giudizio non va contemplata, perché le imprese a seguito dei continui rinvii del versamento dei contributi, opportunamente consentiti dal governo, non hanno ancora regolarizzato la loro posizione, dei tempi stretti, previsti nel bando, che non consentono alle aziende, colpite dalla pandemia, di avere il Durc in regola, per non parlare della procedura di accessibilità al servizio di prenotazione per la compilazione e invio dell’istanza, e il click day che risulta essere una sorta di presa in giro.
Con tale modalità di invio della domanda, non viene premiato chi dimostra di avere maggiori requisiti, bensì chi è più veloce a presentare la domanda, o magari a chi ha la migliore connessione internet cosicché per numerose richieste di partecipazione non c’è alcuna speranza data anche dalla esiguità dei fondi stessi.
Il rammarico più grande è constatare, ancora una volta, come non siano state prese in considerazione le richieste di chi rappresenta le categorie produttive e commerciali, del comparto turistico e di tutto il mondo del lavoro in generale, questi strumenti non premiano la bontà e la fattibilità delle richieste delle PMI in questa fase di emergenza, ma la velocità di connessione.
Alla luce di tutto questo Associazione ristoratori Cefalù invoca una netta e chiara presa di posizione della classe politica regionale, chiamata, a prescindere dalla bandiera di partito o di schieramento, a dare una risposta al territorio e alle imprese che continuano ad attraversare una fase di grande disagio e sofferenza. La Regione dovrebbe essere più sensibile alle richieste delle organizzazioni di varie categorie che spesso vengono cestinate o inevase e adottare un sistema più pratico e semplificato nella gestione dei fondi, scrivendo insieme alle associazioni di categoria le linee guida per procedimenti equi ed opportuni, senza dover obbligare le imprese a dover partecipare a questa sorta di lotteria della fortuna.
La responsabilità di tutto ciò è da addebitarsi al mancato confronto con le associazioni e L’ARCH si riserva di fare ricorso al Giudice Amministrativo.