Sin dalle prime battute si assiste a tanto fermento per l’appuntamento annunziato dal Sindaco di Geraci Siculo. La comunità è stata selezionata per concorrere alla prossima edizione Borgo dei Borghi 2020-21. Serata finale sarà il 4 aprile 2021.
La Sicilia è rappresentata soltanto dal nostro Paese Geraci Siculo, Capitale della Contea dei Ventimiglia, testimone di un passato glorioso.
Un concorso che riempie di orgoglio tutti i Geracesi, soprattutto i giovani anche perché sono sottoposti quotidianamente a conflitti potenziali di vita comune che rendono sicuramente incerta la loro socializzazione, in quanto essi stessi subiscono la stagione dei cambiamenti politici e sociali. Questa è una grande opportunità tutti insieme per dare il proprio contributo per continuare a mantenere la nostra fierezza e mantenere viva la memoria attraverso il sapere. La comunità merita che tutti partecipano, in quanto si è depositari di tanta cultura remota, di bellezze ambientali, umanistiche, detentrici di tanta religiosità e contribuisce a rafforzare la crescita culturale, rifiutando ogni forma di inferiorità e marginalità. La struttura del Borgo si snoda in un insieme di pietre.
Il punto più alto sono i ruderi del Castello dei Ventimiglia, dove si dominano i tetti del Borgo ed abbraccia una vista incantevole, si apre e spazia in tutta la sua maestosità. Lassù si avverte la voce del silenzio che arricchisce la nostra anima, un posto magico e misterioso che aiuta al rilassamento. L’ambiente del nostro territorio è caratterizzato da valori tradizionali, anche contadine che oggi rappresentano i custodi degli ambienti rurali. Fra le tante leggende, si narra che nel passato è vissuta nella comunità del Borgo Geraci la cittadina Camiola, che per la sua bellezza e laboriosità veniva identificata da un noto poeta locale “Beddra di facci e bona ri fattizzi”.
Viene ricordata perché fu una delle prima donne che si rifiutò allo “IUS PRIMAE NOCTIS”, diritto di prima notte.
Presunto diritto posseduto da un signore feudale il quale, in occasione del matrimonio di un proprio servo, avrebbe potuto pretendere di sostituirsi al marito nella prima notte di nozze.
In effetti era una fantasia di fine medioevo, cui si è creduto tanto e rischiava che qualcuno volesse metterlo in pratica. Per questo gesto, supportata da una buona dose di coraggio, alla nostra cittadina Camiola le hanno intitolato una Via del Borgo. È obbligatorio superare questo concorso, sicuramente una sfida molto impegnativa, ma penso che per dovere dobbiamo partecipare tutti insieme, perché è il momento di investire sul futuro, soprattutto per le nuove generazioni.


Ognuno di noi nel prendere parte attiva per riuscire nello scopo e quindi superare la prova, come detto prima, si deve sentire come se fosse a Corte. Contribuendo così a creare un nuovo avvenire, entrando in una dimensione senza tempo, per un turismo non invasivo a misura dell’ambiente, creando inoltre nuove relazioni sociali con un cuore pulsante che guarda ad un futuro senza esitazioni.
Geraci Siculo, 5 Ottobre 2020
Giacomo Miriana