Società

Editoria: vertenze giornali siciliani, consiglio regionale Assostampa Sicilia approva documento all’unanimità

Due nuove allarmanti situazioni che si inseriscono in un quadro di crisi del sistema informativo siciliano in cui rischia di rimanere coinvolto anche il terzo giornale siciliano, la Gazzetta del Sud.

L’editore del Giornale di Sicilia ha, nei giorni passati, annunciato un piano di esuberi che coinvolge 17 giornalisti redattori del quotidiano palermitano, che perderebbero così il posto di lavoro. Un piano inaccettabile, seppur in un periodo di grave crisi per l’editoria, che è l’anticipazione di una smobilitazione che il sindacato unitario dei giornalisti non può accettare. Gli editori devono fare il loro mestiere di imprenditori: investire, creare nuovi prodotti, gestire le crisi, puntare su nuove aree di mercato, interloquire con le istituzioni per ottenere sostegni da utilizzare per lo sviluppo e l’innovazione. Purtroppo – e questo vale non solo nel caso del Giornale di Sicilia – si sceglie sempre la strada più facile: tagliare gli stipendi, aumentare i carichi di lavoro, usare l’accetta per demolire i diritti salariali ottenuti con difficoltà e nel corso di molti anni. Non può esser certamente questo il trattamento da riservare ai colleghi del Giornale di Sicilia che da anni sostengono l’azienda con il loro lavoro garantendo, ogni giorno, l’arrivo in edicola di un prodotto informativo, riferimento per i siciliani. La Federazione Nazionale della Stampa e l’Associazione Siciliana della Stampa sono disponibili ad aprire un tavolo di confronto con l’editore del Giornale di Sicilia. Un tavolo nel quale, però, la presenza (non riconosciuta e non legittimata dall’editore) del Comitato di Redazione è imprescindibile. Le soluzioni possono essere individuate  solo attraverso un dialogo che coinvolge il sindacato interno espressione dei giornalisti che vi lavorano.

Il sindacato è accanto a tutti i giornalisti del Giornale di Sicilia e lo sarà presto anche fisicamente come lo è stato e continuerà ad esserlo anche per La Sicilia e le altre testate in difficoltà; così come è a disposizione di tutti coloro che nei vari settori della professione sopportano il gioco crudele di un comparto in declino, ma  indispensabile per la democrazia e  la civiltà di un Paese. Per questo, chiediamo alle istituzioni siciliane di accelerare tutte le forme di sostegno che si possono mettere in campo per mitigare il disastro di questi tempi di cui gli editori, comunque, hanno una buona quota di responsabilità.

Il sindacato unitario dei giornalisti continua a esprimere forte preoccupazione per quanto è in atto al quotidiano La Sicilia con i giornalisti mortificati nella corresponsione del frutto del loro lavoro: pagamenti a rate, collaboratori in attesa di arretrati e arretrati persino nel versamento dei contributi previdenziali da parte dell’editore. Non solo, ma i giornalisti del quotidiano di Catania sono costretti a subire una decurtazione dei loro salari del 30 per cento. A questo modo di operare delle aziende il sindacato dei giornalisti esprime fermamente il proprio dissenso e chiede agli editori un tavolo per riprendere un dialogo costruttivo.

redazione

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