Società

Nuovo BookCulture del Museo Riso, con la “vetrina d’artista”

Il biglietto da visita del museo Riso, la sua prima porta sulla città: ieri è stato inaugurato il nuovo Book Culture di RISO, museo d’arte moderna e contemporanea a Palermo; un innovativo concept di bookshop museale, ideato da CoopCulture, in linea con quelli già aperti al Museo Salinas e all’Orto Botanico, alla Zisa e al chiostro di Monreale. Uno spazio di design, candido, di impatto, popolato da pubblicazioni d’arte, cataloghi, narrativa, e oggi di artigianato siciliano. Ma sarà anche una vetrina d’artista in continua evoluzione, complici le due grandi window affacciate sul Cassaro, il cuore arabo normanno della città. Due grandi “occhi” verso il museo che ospiteranno opere di artisti siciliani, in questo momento si inizia con i “Mori” di Domenico Pellegrino. E in questa ottica, verrà presto lanciata una “call”, una vera “chiamata alle armi” per i giovani artisti, i creativi e le Accademie, invitati a pensare una linea di merchandising dedicata per RISO.
Ieri all’inaugurazione, sono intervenuti l’assessore ai Beni culturali e Identità siciliana Alberto Samonà, il direttore del RISO, Luigi Biondo e Letizia Casuccio, direttore di CoopCulture che da venerdì gestisce i servizi del museo.
“Un luogo in cui sarà possibile il primo incontro con il museo RISO e il contemporaneo già a partire da libri e oggetti che evocano una riflessione sul presente – interviene l’assessore Samonà -. A giorni organizzeremo una giornata di studi Officina Riso per ripensare il concetto di museo di arte moderna e contemporanea calato nel territorio. L’idea è quella di coinvolgere una nuova generazione dei creativi per ripensare l’oggettistica del contemporaneo. Insomma, non più l’arte per l’arte, ma l’arte che incontra il mercato”. “Questo bookshop sarà il biglietto da visita del RISO, il nostro primo accesso che introduce ad un museo che guarda alla città, e ne riceve gli stimoli” dice il direttore Luigi Biondo, mentre per Letizia Casuccio, “BookCulture nasce proprio per le caratteristiche di un museo contemporaneo, non solo espositivo ma di produzione culturale, dove organizzare, in maniera programmata, le vetrine d’artista; e ospitare, al fianco di pubblicazioni di livello, oggetti di design creati specificatamente per RISO. La nostra sarà una “chiamata alle arti” per giovani e creativi a cui dedicheremo un intero mese di esposizioni. Insomma, un tracciato su cui cultura, impresa e arte camminino sulla stessa direttrice”.

Redazione

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