Esce il primo ottobre al cinema il film: “ Lacci” di Daniele Lucchetti, con un cast eccezionale che già suggerisce un successo. La storia è ripresa dal libro di Domenico Starnone “Lacci” una storia che si legge piacevolmente , lentamente , ma offre anche lunghe pause di riflessione.
Lacci, è la storia del fallimento di un matrimonio, del tradimento alla fiducia riposta nell’altro, ma forse anche a se stessi,
in tutto il libro aleggia un rumore profondo dettato dal rompersi delle cose, delle relazioni , che risuona anche nel silenzio e dopo il tonfo.
Aldo,il protagonista dirà che esiste realmente un tradimento tutte le volte che non si ascoltano i propri desideri, sogni, bisogni, Forse quel matrimonio non doveva proprio farsi, forse dimentichiamo troppo spesso che nulla dura per sempre, che le emozioni cambiano, che la vita ci trasforma, che dovremmo però avere il coraggio di essere leali, sinceri, anche se non amiamo più l’uomo o la donna con la quale siamo stati insieme per tanto tempo è poi non proviamo più nulla.
Aldo sparisce e non si fa trovare per parecchi giorni , lasciando Vanda, la moglie in uno stato di pietosa solitudine e rabbia per la difficoltà di comprendere senza nessuna spiegazione cosa fosse accaduto nella loro vita di coppia.
Lei, Vanda ha bisogno di parole, di spiegazioni che lui le nega, cosi decide di scrivergli delle lettere a cui lui non risponde, in una lettera lei scrive “mi hai infilato una mano in gola e tirato, tirato fino a strapparmi quello che ho nel petto”. “ho bisogno di sapere, di capire, piuttosto che essere allontanata, come fossi una bestia”, in queste parole si legge tutto il tormento della donna tradita, ferita, abbandonata, su di lei graveranno le responsabilità della gestione dei loro due figli ancora piccoli e fragili, l’affitto e tutte le incombenze della vita quotidiana, mentre lui Aldo gioisce con una giovane donna e se ne frega di tutto il resto, senza nessun sentimento di colpa .
Vanda, donna ferita, farà di tutto per convincere il marito a tornare sui suoi passi , proverà a parlare con lei, l’altra.
Si accorgerà di quanto sia giovane e diversa da lei , proverà a raccogliere cocci, scoprirà che lei è solo un’estranea ed è con lui che deve parlare, da lui deve ricevere spiegazioni.
Inizierà una guerra che porterà solo dolore ad altro dolore, seguiranno pacati riavvicinamenti inutili e precari, poi il ritorno di lui, dopo parecchio tempo quando si accorgerà che la relazione con la giovane donna diventerà insostenibile, sentirà angoscia e Vanda lo riprenderà in casa con sé . ma niente tornerà più come prima, sarà un’ordine disordinato nelle anime, uno scendere a compromessi con se stessi.
Anche Vanda scoprirà di non sentire più le stesse cose per Aldo e si rimetterà in discussione. Si ricorderà che forse non è servito a nulla dare una seconda possibilità al suo compagno, lui che non provava neanche quel sentimento di simpatia che impedisce ad un essere umano di restarsene con le mani in mano, quando un essere umano soffre a morte, lui non aveva avuto pietà.


Quando le storie finiscono si dovrebbe avere almeno il buon senso, l’onestà di non fuggire alle parole, al senso delle cose, ne abbiamo tutti di bisogno, non si può costruire nulla se lasci disastri, i disastri vanno motivati , i dialoghi interrotti lasciano solo macerie che la mente non può sopportare a lungo ti annientano.
Il libro prende una piega particolare, non sveliamo tutti i risvolti che toglierebbero curiosità alla lettura , una cosa è certa, certi lacci sono invisibili e restano al di là di ciò che noi stessi vogliamo, ed il destino mette alla fine ordine ladove non c’era, ribbellandosi esso stesso, non dobbiamo mai lasciare nulla di sospeso. Buona lettura e prossimamente buona visione al cinema, il cast è davvero interessante.

Sabrina Miriana