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La Via del tratturo, sei giorni a piedi sulle tracce della transumanza

Centodieci chilometri sulle orme della transumanza dei pastori abruzzesi che, ogni anno, partivano dall’Appennino per portare le greggi a svernare nel clima più mite del Tavoliere delle Puglie. Le vie d’erba sono cammini perfetti, ma non sono segnati o hanno una segnaletica molto vecchia e poco percorribile. Nasce, così, la Via del tratturo, un cammino riportato alla luce grazie al lavoro congiunto della Compagnia dei Cammini e Ecotour sulle tracce dei due tratturi regi che conducevano i pastori abruzzesi in Puglia.

Il cammino – percorribile in sei giorni a piedi – attraversa l’Abruzzo e il Molise: partendo da Pescasseroli (Aq) si sviluppa nel Parco Nazionale di Abruzzo e Molise, su sentieri segnati con la sigla RT (Regio Tratturo) fa tappa ad Opi, la Val Fondillo, la Camosciara, Civitella Alfedena, Villetta Barrea, il lago di Barrea e Alfedena, entra in Molise e cambia tratturo, per 4 giorni si segue il tratturo Castel Di Sangro-Lucera fino a terminare a Campobasso.

La Via del tratturo è un viaggio nelle tradizioni, nella cultura e nella religiosità delle genti Molisane che da sempre hanno legato la loro vita alla pastorizia transumante. La pratica della transumanza, il ciclico spostarsi dei pastori con le pecore, iniziava in autunno, ritualmente il 29 settembre, giorno dedicato a San Michele, protettore dei pastori, mentre il ritorno in Abruzzo coincideva con l’inizio dell’estate.

I rigidi inverni delle montagne abruzzesi e le torride estati della pianura, obbligavano i pastori alla transumanza a spostarsi stagionalmente affinché le pecore potessero trovare in ogni momento dell’anno il luogo più adatto per alimentarsi e produrre lana, latte e carni di qualità. I pastori percorrevano i tratturi per circa quindici giorni prima di arrivare a destinazione e conducevano una vita di sacrifici, separati dalla propria famiglia durante i lunghi inverni.

Il cammino proposto ha anche un’importante valenza di attenzione e richiamo verso territori che, ancora non hanno quel ritorno turistico che meriterebbero: la rete tratturale recuperata è un grande patrimonio paesaggistico e culturale che recentemente, nel dicembre 2019, ha ricevuto la designazione da parte dell’UNESCO, come patrimonio immateriale dell’umanità, buon auspicio perché si possa avviare un percorso di rivalutazione sia a livello istituzionale che operativo.

Il Cammino è percorribile tutto l’anno in autonomia, scaricando dal sito gratuitamente le tracce gps o unendosi ai gruppi della Compagnia dei Cammini. Lungo il percorso le quote non sono mai troppo alte, massimo 1.200 metri, per cui anche in inverno si può camminare.

Alla partenza da Pescasseroli si può ritirare il Salvacondotto presso Ecotur per essere riconosciuti lungo il Cammino. Durante il percorso, poi, le strutture rilasceranno i timbri del proprio passaggio e a Campobasso si potrà ritirare il meritato attestato che testimonierà di aver compiuto interamente il cammino.

Da I viaggiOff

redazione

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